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Unimpresa, conti e depositi italiani verso 2.000 miliardi

Analisi del Centro studi dell’associazione: la pandemia ha fermato consumi e investimenti facendo crescere di 110 miliardi complessivi i risparmi delle famiglie e le riserve delle aziende.

Mercato e Lavoro
Consumi al palo e zero investimenti, negli ultimi 12 mesi, a causa della pandemia: con 52 miliardi aggiuntivi accumulati dalle famiglie e quasi 72 miliardi nelle casse delle aziende, la massa di risparmi degli italiani corre verso quota 2.000 miliardi di euro. Durante l’ultimo anno, in piena emergenza Covid, le riserve degli italiani sono aumentate di oltre 110 miliardi (+6%), dai 1.877 miliardi di aprile 2020 ai 1.988 miliardi di aprile 2021. È cresciuta, in particolare, la liquidità sui conti correnti, con il saldo totale arrivato a 1.374 miliardi, in aumento di oltre 153 miliardi (+12%) in 12 mesi.
Sono le aziende, che hanno sostanzialmente fermato gli investimenti, ad aver accumulato le maggiori risorse: i loro salvadanai sono saliti di quasi 72 miliardi (+23%), arrivando a quasi 381 miliardi; mentre quelli delle famiglie sono cresciuti di circa 53 miliardi (+5%), arrivando a 1.129 miliardi e quelli delle imprese familiari hanno registrato un saldo positivo di 10 miliardi (+16%), fino a 77 miliardi.
Questi i dati principali di un’analisi del Centro studi di Unimpresa sulle riserve delle famiglie e delle aziende italiane, secondo la quale sui depositi vincolati ci sono 9 miliardi in meno (-4%), mentre i pronti contro termine sono calati di quasi 39 miliardi (-29%) a quota 95 miliardi: due segnali che mostrano come famiglie e aziende preferiscono avere risorse finanziarie sempre disponibili, abbandonando forme di risparmio meno liquido.
«Un anno di pandemia e di lockdown a singhiozzo ha fermato sia i consumi sia gli investimenti: una situazione per certi versi inevitabile, che, però, ha piegato la nostra economia e che fotografa un quadro purtroppo drammatico. L’inversione di tendenza ci sarà solo con la fiducia che è cruciale. Il governo, per raggiungere questo obiettivo, deve fare di più sia con i sostegni sia con gli investimenti pubblici, perciò confidiamo nel piano nazionale di ripresa e resilienza sperando che non venga affossato dalla burocrazia» commenta il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara. 
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