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Istat: nel 2019, il 30% dell’occupazione dipendente è a tempo parziale

Il lavoro part time si è rapidamente diffuso negli ultimi 20 anni. Fino al 2008 l’occupazione full time è rimasta sostanzialmente stabile nell’industria, per poi ridursi progressivamente negli anni successivi.

Mercato e Lavoro
L’Istituto Nazionale di Statistica ha avviato la pubblicazione degli indici trimestrali delle posizioni lavorative dipendenti per tempo di lavoro (tempo pieno e tempo parziale) nella quale viene messo in evidenza come negli ultimi 20 anni il lavoro part time si è rapidamente diffuso e ha anche rappresentato uno strumento di politica attiva del lavoro per il rilancio dell’occupazione. In media, nel 2019, il 30% dell’occupazione dipendente è a tempo parziale, quota che dal 13% nell’industria sale al 37% nei servizi di mercato, per raggiungere il 56% nei servizi personali e sociali.
Fino al 2008 l’occupazione full time è rimasta sostanzialmente stabile nell’industria, mentre è rapidamente cresciuta nei servizi di mercato; la successiva fase recessiva ha progressivamente ridotto l’occupazione a tempo pieno, in particolare nell’industria, e solo dal 2015 si osserva una ripresa, più accentuata nei servizi, anche per effetto degli interventi di rilancio occupazionale messi in atto.
La componente part time registra, invece, una crescita ininterrotta a partire dal 2000 che ha permesso di attenuare il calo dell’occupazione complessiva, soprattutto nelle fasi di maggior depressione. La crescita è stata più rapida nel comparto dei servizi e, in particolare, nei servizi personali e sociali, dove la prevalenza di contratti a tempo parziale si associa a una dinamica occupazionale sempre positiva.
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