Confartigianato: "Una seconda ondata contagi aumenta i rischi di una maggiore perdita di PIL per l’Italia di 1,3 punti nel 2020 e di 3,3 punti nel 2021".
Il light lockdown di novembre predisposto dal Governo con Dpcm dello scorso 3 novembre, modula in chiave territoriale le misure restrittive per fronteggiare l’emergenza da Covid-19 e prevede che il Ministero della salute suddivide le Regioni italiane in tre aree di criticità – rossa, arancio e gialla – nelle quali si applicano specifici interventi di contenimento, il cui profilo esaminiamo in questa nota, sulla base di una ventina di indicatori economici e sanitari. L'Ufficio Studi di Confartigianato mette in evidenza come in area rossa, caratterizzata da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto, si collocano Calabria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Provincia autonoma di Bolzano. Nei cinque territori si addensa il 28,8% della popolazione e il 33,5% del PIL. Il 90,4% degli abitanti della zona sono residenti nelle tre regioni del Nord Ovest. L’area è ad alta vocazione manifatturiera, con il 36,0% degli occupati della manifattura e il 38,2% delle esportazioni. L’incidenza delle imprese artigiane è del 25,3%, di 1,6 punti superiore alla media nazionale. Gli interventi per contrastare la recrudescenza dei contagi intervengono su domanda e offerta, interrompono il recupero di fiducia in corso e aumentano l’incertezza, generando rilevanti effetti restrittivi. In area rossa la spese delle famiglie è pari al 31,6% del totale nazionale e si stima che una flessione della domanda di intensità analoga a quella registrata ad aprile, porterebbe fino a 9,2 miliardi di euro in meno di consumi nel mese di novembre nei cinque territori inclusi nell’’area rossa’.
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