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Confesercenti: l'Amazon Prime Day mette a rischio le Pmi italiane

Confesercenti: "Promozioni senza regole alterano equilibri di mercato e mettono a rischio i negozi di vicinato, già provati da crisi e lockdown. Serve piattaforma digitale del commercio italiano".

Mercato e Lavoro
"Tra Prime Day e Black Friday, dal web sta partendo un piano di promozioni che rischia di “soffiare” gli acquisti di Natale alle altre forme distributive, con la concreta possibilità di infliggere un ulteriore colpo ai negozi. Attività di vicinato che vivono nella rinnovata incertezza di cadere in un altro lockdown e che stentano ad uscire da un anno drammatico con un -12,7% per le vendite nei primi 8 mesi e una previsione di circa -3 miliardi di euro su tutto il 2020". Così Confesercenti in una nota commenta l'inizio del Prime Day di Amazon.
"Nel dettaglio è Amazon a lanciare i Prime Day, e tra poco sarà la volta del Black Friday, offerte ormai senza regole e promosse da chi ha di fatto una posizione dominante nell’e-commerce e risorse per campagne pubblicitarie di dimensioni mai viste in Italia. Inoltre le piattaforme che operano nell’on line godono notoriamente di condizioni agevolate per quanto riguarda la tassazione e drenano importanti risorse e ricchezza al nostro Paese" continua Confesercenti.
"Si tratta di una concorrenza che, seppure formalmente lecita, altera gli equilibri di mercato. Una lotta impari che la distribuzione italiana, già provata da crisi e lockdown, difficilmente riuscirà a sostenere. C’è il serio rischio che venga meno la pluralità delle offerte, cosa che tutela i consumatori e che in un mercato sano ed evoluto dovrebbe essere garantita dallo Stato. Come già presentato al ministro Patuanelli, è necessario intervenire con i fondi del Recovery Fund per la creazione di una piattaforma digitale dedicata al retail del made in Italy, costruita e gestita direttamente dal commercio italiano, che metta gli esercizi di vicinato in condizione di concorrere con i colossi del web internazionale e consenta di salvaguardare il nostro tessuto economico. Si apra un tavolo di confronto al MISE per rivedere le regole sulle promozioni e l’Autorità Garante accenda un faro sulle vendite on line "conclude Confesercenti.
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