La diffusione dei servizi di AI in Italia è ancora limitata. Si stima che solo il 20% delle nostre imprese abbia un'applicazione di AI stabile in produzione e che per la maggior parte si tratti di assistenti virtuali.
Il Ministero dello Sviluppo Economico
ha pubblicato il documento definitivo con le proposte per la “
Strategia italiana per l’Intelligenza Artificiale”. Si completa così il lavoro del gruppo di
esperti selezionati dal MiSE che hanno recepito le osservazioni pervenute a seguito della consultazione pubblica dello scorso anno.
Lo sviluppo delle tecnologie emergenti è uno dei punti al centro dell’azione portata avanti dal Governo per favorire l’innovazione e la competitività delle imprese italiane grazie alla
trasformazione digitale dei processi produttivi.
“La pubblicazione di questo ambizioso piano strategico, tra i più completi al mondo per visione, suggerisce un uso inedito e responsabile dell’Intelligenza Artificiale indicando la via per un salto verso nuovi livelli di efficienza e sostenibilità per le imprese”, dichiara il Sottosegretario Mirella
Liuzzi.
“L’obiettivo - aggiunge -
“è quello di raccogliere i benefici che l’AI può apportare al Paese, con un approccio che integri tecnologia e sviluppo sostenibile e metta sempre al centro l’individuo e il suo contesto”.
La strategia è strutturata in tre parti: la prima è dedicata all’analisi del mercato globale, europeo e nazionale dell’Intelligenza Artificiale. La seconda parte descrive gli elementi fondamentali della strategia, mentre la terza approfondisce la governance proposta per l’AI italiana e propone alcune raccomandazioni per l’implementazione, il monitoraggio e la comunicazione della strategia nazionale in tema di intelligenza artificiale, una visione - quella proposta – con una chiara impronta antropocentrica e orientata verso lo sviluppo sostenibile.
Il documento sarà alla base della definizione della strategia italiana nell’ambito del
Piano Coordinato europeo.
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