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Ballmer lascia. Microsoft pianifica l'exit strategy

Gli azionisti che per lunghi anni lo hanno sostenuto hanno staccato la spina, con il bene placito di Bill Gates. Al nuovo CEO l'incarico di rilanciare il futuro della PC company

Trasformazione Digitale
Che Microsoft stesse attraversando il periodo più complesso della sua storia era chiaro a tutti. Che Ballmer avesse sottovalutato le potenzialità del nuovo mercato tablet e smartphone, e la capacità delle nuove tecnologie emergenti di dare inizio a una nuova era, quella Post-PC, era chiaro a tutti.
Il mobile computing, new wave del mondo informatico affermatasi dopo la rivoluzione innescata da internet non ha visto Microsoft agire da protagonista. E nuovi player del calibro di Google e Apple hanno creato gli ecosistemi dominanti. Nel 2007 in una famosa intervista al quotidiano USA Today Ballmer aveva affermato che l’iPhone non aveva alcuna chance di ottenere una significativa quota di mercato. Sigh!
Certo, nessuno si aspettava una sua dipartita all’indomani dell’importante ristrutturazione annunciata a giugno. Gli alleati che per lunghi anni lo hanno sostenuto, hanno staccato la spina, con il bene placito di Bill Gates. Sono gli azionisti che hanno chiesto la testa di Ballmer. E’ pressoché inevitabile: il vertice di una società che in dieci anni non ha saputo generare guadagni prima o poi viene decapitato. Il valore dell’azione di Microsoft, dal 2000 a oggi è pressoché invariato, 34 dollari. Chi ha investito nell’azienda si trova nelle tasche le stesse chip di allora. E Wall Street non perdona.
Via, quindi, alla ricerca di un nuovo Ceo che dovrebbe non solo reintepretare la strategia di transizione verso una device & services company, così come ama ora definirsi Microsoft, ma che dovrà accendere nuovo entusiasmo nella creazione di valore in nuovi mercati. Certo, il business tradizionale di Microsoft continua a generare enormi profitti, ma il Dna di Windows non è stato esportato in modo adeguato nei mercati emergenti. Il PC è in stallo. Nei paesi delle nuove economie l’accesso a internet è innanzitutto garantito da device mobili.
Microsoft, una volta leader, è ora diventato inseguitore. L’ecosistema di partner che ha sostenuto l’impero Wintel si è frammentato e i vendor di successo della dimensione mobile, vedi Samsung, hanno puntato su Android. A cascata l’impasse dell’azienda di Ballmer & Co. si è riflessa sui big dell’industria del PC, da Dell ad HP, creando forti timori riguardo a una loro possibile sostenibilità. Uno scenario che è ben evidenziato dal grafico che qui proponiamo e che riflette l’andamento azionario dei diversi titoli tecnologici del comparto PC nell’ultimo decennio. Di contro altre aziende vedi IBM e Oracle che si sono mosse fuori dall’arena del PC sono riuscite a creare quel valore che Microsoft non ha saputo sinora esprimere.

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