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Lavoro: nel 2013 saranno 120mila le assunzioni di under 30

L'11% delle offerte nei settori media, TLC e servizi avanzati. Ad Asti e Rimini le occasioni maggiori per i giovani (oltre il 45% delle assunzioni).

Mercato e Lavoro
Nel 2013 le imprese del settore privato sono pronte ad assumere  oltre 120mila giovani con meno di 30 anni (29mila dei quali al di sotto dei 24), un numero pari al 32,8% di tutte le assunzioni non stagionali previste per l'anno in corso dalle imprese dell'indistria e dei servizi.
Rispetto al 2012, come per il complesso delle assunzioni, anche quelle dirette esplicitamente ai giovani fanno segnare una riduzione (-2,7 punti percentuali). A fronte di questa contrazione, tuttavia, si allarga la platea dei posti di lavoro per i quali le imprese non indicano il requisito prioritario dell'età, portando così a quasi 280mila (il 75% del totale delle assunzioni non stagionali previste dalle imprese), il numero di posti di lavoro per i quali, nel 2013, i giovani con meno di 30 anni potranno tentare la loro carta.Il 71,6% delle richieste espresse di 'under 30' (poco più di 86.200) proviene da imprese dei servizi. Di queste, 13mila si riferiscono ai servizi dei media e della comunicazione, informatici e delle Tlc e avanzati a supporto delle imprese, per una quota complessiva pari all'11% di tutte le assunzioni di 'under 30', in aumento di 1,4 punti rispetto al 2012.
Queste le principali indicazioni che emergono dei dati dell'indagine Excelsior - realizzata da Unioncamere e Ministero del Lavoro prima dell'entrata in vigore delle recenti norme che incentivano le assunzioni giovanili.
“Pur nelle fortissime difficoltà di questi momenti, le imprese sanno che non possono rinunciare al valore dei giovani e continuano a tenere alta la quota di assunzioni a loro rivolte: è un segnale importante, anche perché è al netto degli effetti delle recenti norme di incentivazione volute dal Ministro Giovannini” ha commentato il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello.“Considerando che il numero di entrate si restringe ancora, è incoraggiante che le offerte dirette ai giovani aumentino nei profili professionali più qualificati: i giovani possono fare la differenza in un'azienda, soprattutto sulle nuove frontiere delle tecnologie e delle professioni della conoscenza. ”
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