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Inail: in leggero calo le denunce di infortunio sul lavoro

Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto tra gennaio e novembre sono state 590.679 (-0,2% rispetto allo stesso periodo del 2018), 997 delle quali con esito mortale (-4,7%).

Mercato e Lavoro
L'Inail ha reso disponibili i dati delle denunce di infortunio – nel complesso e con esito mortale – e di malattia professionale presentate all’Istituto nei primi 11 mesi del 2019.
Le denunce di infortunio presentate all’Inail entro lo scorso mese di novembre sono state 590.679, 1.299 in meno rispetto alle 591.978 dei primi 11 mesi del 2018 (-0,2%).
I dati rilevati al 30 novembre di ciascun anno evidenziano a livello nazionale un incremento solo dei casi avvenuti “in itinere”, nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il luogo di lavoro, che sono passati da 90.409 a  92.225 (+2,0%), mentre quelli “in occasione di lavoro” sono scesi da 501.569 a 498.454 (-0,6%).  
Nei primi 11 mesi di quest’anno il numero degli infortuni denunciati è diminuito dello 0,5% nella gestione Industria e servizi (dai 465.196 casi del 2018 ai 462.693 del 2019) e dell’1,5% in Agricoltura (da 30.907 a 30.446), mentre è aumentato dell’1,7% nel Conto Stato (da 95.875 a 97.540).
A livello territoriale si registra una diminuzione delle denunce di infortunio nel Nord-Ovest (-0,3%), nel Nord-Est (-0,5%) e al Sud (-1,2%) mentre nel Centro e nelle Isole l’aumento è stato pari, rispettivamente, allo 0,9% e allo 0,2%.
Tra le regioni che hanno fatto registrare le flessioni percentuali maggiori spiccano il Molise (-6,6%) e la Valle d’Aosta (-3,9%). Gli incrementi più consistenti sono, invece, quelli della Sardegna (+3,2%) e delle Marche (+1,8%).
Il lieve calo delle denunce che emerge dal confronto dei primi 11 mesi del 2018 e del 2019 è legato esclusivamente alla componente maschile, che registra un -0,5% (da 381.479 a 379.711 denunce), a differenza di quella femminile, in aumento dello 0,2% (da 210.499 a 210.968).
Per i lavoratori extracomunitari si registra un incremento degli infortuni denunciati pari al 4,6% (da 73.291 a 76.630), mentre le denunce dei lavoratori italiani sono in calo dello 0,9% (da 495.311 a 491.070) e quelle dei comunitari dell’1,7% (da 23.373 a 22.975).
Dall’analisi per classi di età emergono aumenti tra gli under 30 (+2,3%) e tra i 55 e 69 anni (+2,3%). In diminuzione del 2,3%, invece, le denunce dei lavoratori della fascia 30-54 anni, nella quale rientra oltre la metà dei casi registrati.
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto entro il mese di novembre sono state 997, 49 in meno rispetto alle 1.046 dei primi 11 mesi del 2018 (-4,7%).
La flessione non è da ritenere però rassicurante, in quanto legata soprattutto agli “incidenti plurimi”, con cui si indicano gli eventi che causano la morte di almeno due lavoratori, che per loro natura ed entità possono influenzare l’andamento del fenomeno.
È proprio quello che è accaduto tra gennaio e novembre del 2018, quando gli incidenti plurimi sono stati 23 e hanno causato 80 vittime, quasi il doppio dei 44 lavoratori che hanno perso la vita nei 19 incidenti plurimi avvenuti nei primi 11 mesi del 2019.
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