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Il regalo di Natale de Fisco: gli italiani verseranno 43 miliardi

A questo gettito di 43 miliardi vanno aggiunti altri 11 miliardi di euro “prelevati” dalle tredicesime.

Mercato e Lavoro
Anche quest’anno a festeggiare un ricco Natale sarà sicuramente il fisco che sotto l’albero troverà un “regalo” da 42,9 miliardi di euro. A consegnarlo, tuttavia, non sarà Babbo Natale, bensì i contribuenti italiani che in questi giorni sono chiamati a onorare un elevato numero di scadenze fiscali da far tremare i polsi.
Dal saldo dell’Imu-Tasi il fisco riceverà 9,6 miliardi, dal pagamento delle ritenute Irpef dei lavoratori dipendenti e dei collaboratori altri 13,6 miliardi e dal versamento dell’Iva ben 19,7 miliardi.
Il dato complessivo, fa notare l’Ufficio studi della CGIA, è comunque sottostimato, in quanto non tiene conto dell’eventuale pagamento dell’ultima rata della Tari 2 che, in molti Comuni, avviene a dicembre. Questa gragnuola di tasse, ovviamente, avrà anche quest’anno degli effetti negativi sui consumi di Natale.
“Se la spesa natalizia registrata l’anno scorso ha sfiorato i 10 miliardi di euro – dichiara il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA Paolo Zabeo – va ricordato che negli ultimi 10 anni è crollata del 30 per cento. Questa contrazione ha penalizzato soprattutto i negozi di vicinato, mentre gli outlet e la grande distribuzione sono riusciti, almeno in parte, ad ammortizzare il colpo inferto dall’e-commerce che, negli ultimi 4-5 anni, ha assunto dimensioni sempre più importanti. Con meno tasse e con una tredicesima più pesante, daremmo sicuramente più slancio alla domanda interna che, in Italia, rimane ancora troppo debole, anche nei restanti 11 mesi dell’anno”.
Tornando ai dati dell’analisi, a questo gettito di quasi 43 miliardi vanno aggiunti altri 11 miliardi di euro “prelevati” dalle tredicesime che sono state o stanno per essere liquidate in queste settimane. Versamento che, comunque, sarà effettuato dal sostituto di imposta (ovvero il datore di lavoro) per conto dei lavoratori dipendenti e dall’Inps per i pensionati. In entrambi i casi la scadenza del versamento Irpef è il 16 gennaio 2020.
Afferma il segretario della CGIA, Renato Mason: “Negli ultimi anni, un carico tributario eccessivo e una platea di servizi erogati dall’Amministrazione pubblica in flessione sia in termini di qualità che di quantità, hanno contribuito sensibilmente alla contrazione della domanda interna e degli investimenti. Alle piccole e piccolissime imprese, l’effetto combinato delle troppe tasse, del calo dei consumi delle famiglie e della contrazione dei prestiti bancari ha procurato squilibri finanziari tali da costringere tantissimi artigiani e piccoli commercianti a chiudere definitivamente l’attività”.
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