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Excelsior: in calo la domanda di lavoro delle imprese a novembre, crollo per il settore ICT

Rilevante flessione della domanda di lavoro nel settore dei servizi ICT (-10,4% rispetto a novembre 2018). Cresce l’interesse per i profili qualificati: +5mila i laureati ricercati.

Mercato e Lavoro
Brusca frenata della domanda di lavoro delle imprese a novembre: 5mila i contratti in meno programmati rispetto a novembre dello scorso anno. Anche allargando l’orizzonte della previsione al trimestre novembre 2019-gennaio 2020, le entrate programmate dalle imprese risultano in flessione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-4.760). Buone, però, le opportunità che verranno offerte in questo mese ai profili più qualificati, a cominciare dai laureati, ai quali sono destinati 5mila contratti in più di un anno fa. Queste le principali indicazioni emergono dal Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncameree Anpal.
A pesare sulle decisioni delle imprese è la crescente incertezza del quadro internazionale caratterizzato da un calo degli investimenti e dalla decelerazione della produzione industriale a seguito del perdurare di fattori negativi quali i conflitti tariffari, la Brexit, la contrazione dell’industria manifatturiera tedesca e il cambio di passo nella crescita delle principali economie asiatiche.
Soprattutto la manifattura (ma anche diversi settori dei servizi) mostra di risentire maggiormente del clima internazionale di incertezza e riduce la domanda di lavoro. In particolare, le industrie meccaniche ed elettroniche prevedono di attivare entro novembre 2.300 contratti in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e le industrie alimentari, colpite dall’entrata in vigore dei dazi USA, attiveranno 1.600 contratti in meno. In flessione anche la domanda di lavoro delle industrie metallurgiche, dei prodotti in metallo e le industrie chimiche-farmaceutiche, della plastica e gomma contraggono la domanda di lavoratori (rispettivamente -1.500 e -1.320 posizioni lavorative). Interessante il segnale in controtendenza del settore costruzioni che segna un incremento di oltre 2.700 unità. Sostanziale stabilità prevista nei servizi, con una leggera flessione del commercio (-0,3% sull’anno precedente) e una rilevante flessione dei servizi ICT (-10,4% sempre rispetto a novembre 2018). Attesa invece una significativa crescita nei servizi avanzati di supporto alle imprese, quali i servizi professionali, scientifici e tecnici, ricerca e sviluppo, consulenza gestione (+23,5%).
Nonostante questo quadro con più ombre che luci, la difficoltà di reperimento rimane alta (31% dei profili ricercati), anche perché la crescente competizione spinge le imprese ad adottare criteri sempre più selettivi nella ricerca dei profili professionali. In particolare, la difficoltà di reperimento riguarda soprattutto i lavoratori in possesso di qualifiche professionali (36,4%) e i laureati (il 35,9%). Cresce, in generale, la quota di laureati ricercati sul totale entrate (passando dal 12,8% del novembre 2018 al 14,4% del novembre 2019) a tal punto che a fronte di un saldo complessivo negativo di 5.000 entrate, le entrate con laurea registrano un saldo positivo di 4.979 entrate. In particolare, sono circa 1.600 in più i laureati nei diversi indirizzi di ingegneria ricercati nel mese di novembre e quasi 700 in più i contratti destinati ai “dottori” in discipline dell’insegnamento e della formazione.
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