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Dazi Usa, un danno per otto imprese su dieci del settore food

Italia e Usa, export in sei mesi da 22 miliardi, + 8% in un anno. Gli alimentari, con oltre un miliardo in sei mesi, pesano il 5% sull’export nazionale, +13%.

Mercato e Lavoro
Secondo un’indagine realizzata da Promos Italia, la struttura nazionale del sistema camerale a supporto dell’internazionalizzazione delle imprese, i dazi decisi dagli Stati Uniti creeranno un danno per otto imprese italiane su dieci nel settore food. Sette su dieci restano comunque ottimiste sul futuro dell’export nel settore food e guardano all’Europa come mercato trainante.
Gli alimentari, con un export verso gli Stati Uniti oltre un miliardo in sei mesi, pesano il 5% sull’export nazionale, +13%. “Condivido e comprendo la preoccupazione delle imprese – commenta Giovanni Da Pozzo, Presidente di Promos Italia – nonostante i dazi non colpiscano tutti i prodotti agroalimentari Made in Italy si tratta comunque di un forte contraccolpo per l'export di settore verso gli Stati Uniti, che da anni, tra l'altro, già sconta il gravoso, e irrisolto, problema dell'italian sounding. E' necessario - conclude Da Pozzo - avviare al più presto una trattativa a livello comunitario sia per tutelare le imprese del settore sia perché il rischio che Italia e Europa vadano incontro a una fase di recessione, dovuta a un ulteriore rallentamento dei mercati internazionali, è concreto".
L’Italia nei primi sei mesi del 2019 ha esportato negli USA per 22 miliardi, pari a oltre un miliardo e mezzo in più rispetto allo stesso periodo del 2018. L’aumento è del +7,7%. Prime in classifica Milano che supera i 2 miliardi e mezzo di euro (+12,4%), Latina con 1,6 miliardi, in forte crescita (dai 115 milioni del 2018) e Torino con 1,1 miliardi (+14,5%). Superano gli 800 milioni anche Bologna 4°, Modena 5° e Firenze 6°. Seguono Vicenza 7° +4,2% e Bergamo 8° +20,9%.
I prodotti italiani più esportati negli Usa sono i macchinari, i prodotti farmaceutici, gli autoveicoli. I macchinari superano i 4 miliardi (+13,8%), i prodotti farmaceutici i 3 (+95,8%) e gli autoveicoli i 2 miliardi. Seguono gli altri mezzi di trasporto, i prodotti delle altre industrie manifatturiere (+14,2%), i prodotti alimentari (+12,9%) e le bevande (+9,3%).
L’import nazionale dagli USA è invece di 8,6 miliardi, +7,%.
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