Secondo l’analisi dell’associazione, basata su dati della Banca d’Italia, la Cina con 128,8 punti è il paese con il più alto indice di competitività relativi ai prezzi della produzione manifatturiera.
"Per Cina, Corea del Sud e Stati Uniti è sempre più agevole stare sul mercato e, soprattutto, esportare i prodotti su scala internazionale. Mentre per Canada, Francia, Germania, Giappone e Italia il quadro è nettamente peggiorato negli ultimi 10 anni. La crisi globale e le recessioni locali hanno messo in discussione la capacità di competere dei principali paesi industriali a livello mondiale dal 2009 al 2019. La competitività, misurata con un indice dei prezzi alla produzione manifatturiera, è salita di quasi 12 punti per la Cina, di 10 punti per la Corea del Sud e di oltre 13 punti per gli Stati Uniti; mentre è calata di 8 punti per il Canada, di 9 punti per la Francia, di 7 punti per la Germania, di ben 16 punti per il Giappone e di quasi 7 punti per l’Italia". Questi i risultati principali di un’analisi del Centro studi di Unimpresa sulla competitività dei 12 paesi più industrializzati su scala mondiale, secondo la quale la Cina è in cima alla classifica. «Per il made in Italy lo spread sulla competitività dei prezzi dei prodotti manifatturieri è più grave di quello sul debito pubblico italiano: c’è un divario che si va allargando sistematicamente e non si fa nulla per invertire la tendenza» commenta il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara.
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