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La regione con più start up è la Lombardia, il Piemonte quinto

Piccole, finanziate principalmente dai fondatori e dai soci, le start up piemontesi godono di agevolazioni pubbliche, ma lamentano mancanza di liquidità e difficoltà ad approcciare nuovi investitori.

Mercato e Lavoro
Presentata questa mattina a I3P la IV edizione dell'Osservatorio sulle Start Up Innovative realizzato dal Comitato Torino Finanza della Camera di commercio di Torino con la collaborazione tecnica di Step Ricerche. 
"Nel mondo è aumentato il bisogno di start up perché la durata della vita delle imprese si sta riducendo sotto la pressione della globalizzazione e della digitalizzazione – spiega, analizzando i dati dell'indagine, Vladimiro Rambaldi, Presidente Comitato Torino Finanza presso la Camera di commercio di Torino. – Se da un lato riscontriamo un crescente interesse del mondo finanziario verso le start up, dall'altro dobbiamo ulteriormente lavorare sul nostro ecosistema territoriale, con l'obiettivo sia di far nascere nuove realtà, sia soprattutto di attrarne dall'estero in un contesto globale dove velocità e mobilità sono parole chiave".
A metà 2018 la regione con più start up risulta essere la Lombardia, con 2.419 nuove imprese innovative iscritte nella sezione speciale del Registro Imprese. Il Piemonte, con 502, è al quinto posto. Considerando, però, il quoziente di densità delle start up, calcolato come numero di start up innovative iscritte ogni 10 mila persone (con un'età compresa tra 23 e 55 anni), la regione con la maggiore densità è il Lazio, con 1.065 start up e un indice di densità di 20. La Lombardia ha un indice di densità di 15, l'Emilia-Romagna di 19, mentre il Piemonte, avendo un indice di densità di 1,8 si colloca in coda.
Il Pil piemontese equivale a 131 miliardi (2016). Il 40% di questo valore aggiunto è attribuibile ad imprese nate prima del 1900. Tra le imprese più longeve si trovano i F.lli Piacenza insieme ad altri storici lanifici biellesi, poi alcune imprese storiche alimentari (Martini & Rossi, e Caffarel) e infine gli istituti di credito e le assicurazioni locali. Nel 1899 viene fondata la Fiat.
La missione delle start up innovative e tecnologiche è duplice: aumentare la produttività totale delle risorse, che rappresenta un fattore di crescita dell'economia generale, e sostituire, modernizzando, il tessuto delle imprese. In Italia, le start up innovative, dopo sei anni di esistenza dell'elenco speciale, rappresentano lo 0,67% delle società di capitali, il che comporta che allo stato attuale la loro generazione non può assolvere alla funzione sostitutiva del turnover della manifattura e dei servizi, ma ad una funzione integrativa e mista (si consideri, per esempio, che il tasso di mortalità lorda è dell'8,2% in Italia e del 7,8% in Piemonte).
Perché le start up innovative possano lasciare una traccia sul Pil di domani e di dopodomani occorre dunque che esse crescano non solo di numero, ma escano anche dallo stadio iniziale per evolvere verso le fasi successive, con l'espansione commerciale e l'irrobustimento dei volumi. Sono però precisamente queste le fasi che le start up innovative italiane, e non solo piemontesi, stentano a intraprendere.
È stato raccolto un campione di 1.597 bilanci (215 del Piemonte) delle start up innovative di 4 regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna), per confrontarne gli indici significativi. Le start up del nord Italia hanno ricavi mediani di 52 mila euro (il Piemonte è inferiore con 38 mila) e sono cresciute in due anni di 43 mila euro (29 mila in Piemonte). Il valore aggiunto lordo è di 58 mila (23 mila in Piemonte). La posizione finanziaria netta è negativa per -11 mila euro, (-9.900 in Piemonte), ma assorbe solo il 12% del patrimonio netto che vale, in termini generali 86 mila euro.
L'indicazione generale che viene da questa analisi è che per ¾ del campione siamo di fronte a un cluster di aziende di dimensioni veramente piccole, finanziate solo dai fondatori in proporzione a progetti relativamente poco costosi. Nonostante questo, l'indagine mette in luce che il quarto quartile delle start up ha dimensioni maggiori (i ricavi superano i 140 mila euro e sono cresciuti di almeno 110 mila euro negli ultimi 2 anni). Questa fetta di startup ha già una redditività operativa del capitale positiva (7%).
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