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A ottobre prezzi al consumo restano fermi

Secondo gli ultimi dati Istat a ottobre 2018 l'indice dei prezzi NIC variazione nulla su settembre + 1,6% in un anno.

Mercato e Lavoro
Secondo le stime preliminari dell'Istat, nel mese di ottobre 2018 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra una variazione nulla su base mensile e un aumento dell’1,6% su base annua (da +1,4% di settembre).
La leggera ripresa dell’inflazione si deve principalmente all’impennata dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +5,6% di settembre a +9,3%) e all’accelerazione dei prezzi dei Servizi vari (da +0,5% a +2,3%), in parte mitigate dal rallentamento dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (che passano da +2,4% a +0,8%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,5% a +1,9%).
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, passa da +0,7% a +0,8%, mentre quella al netto dei soli beni energetici rimane stabile a +0,9%. L’aumento congiunturale dell’indice generale dei prezzi al consumo si deve prevalentemente alla crescita dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (+4,6%) e, in misura più contenuta, dei Beni energetici non regolamentati (+1,4%), solo in parte bilanciata dalla riduzione dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-2,1%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,7%), per lo più imputabile a fattori di tipo stagionale.
L’inflazione accelera per i beni (da +1,7% registrato nel mese precedente a +1,9%) e per i servizi (da +1,0% a +1,3%); rispetto al mese di settembre il differenziale inflazionistico tra servizi e beni rimane negativo e passa da -0,7 punti percentuali a -0,6.
L’inflazione acquisita per il 2018 è +1,2% per l’indice generale e +0,7% per la componente di fondo.
Si attenuano le tensioni sui prezzi dei prodotti di largo consumo: i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano da +1,5% a +1,0%, quindi al di sotto del livello dell’inflazione generale, mentre i prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto passano da +2,3% a +2,1%, con una crescita più sostenuta di quella dell’indice generale dovuta soprattutto ai Beni energetici non regolamentati.
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