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Lavoro: Confesercenti, su contratti a termine incide corsa al rinnovo

Confesercenti: "Imprese accelerano su rinnovi e proroghe in vista della fine del periodo transitorio stabilito dal Dl Dignità".

Mercato e Lavoro
"Dal lavoro arrivano dati positivi, ma potrebbe essere presto per brindare. Sul boom di occupati a tempo determinato, infatti, incide anche la corsa al rinnovo e alla proroga dei contratti a termine prima dell’arrivo del DL Dignità, pubblicato a luglio con la previsione di un periodo di transizione fino al 31 ottobre per i contratti già in essere al momento dell’approvazione del decreto". Così Confesercenti commenta i dati sull’occupazione ad agosto diffusa oggi dall’Istat.
"Per avere la certezza occorrerà attendere i dati sulle attivazioni, le proroghe e i rinnovi dei contratti a termine. Ma la considerazione, comunque, getta un’ombra sulla performance del mercato del lavoro italiano ad agosto. Nel mese, segnala l’Istat, l’occupazione cresce dell’1,4%, pari a +312 mila unità, ma è dovuta interamente all’aumento dei lavoratori a termine (+351 mila), mentre calano i dipendenti permanenti (-49 mila). Quasi ferma sull’anno, invece, l’occupazione indipendente – +11mila nel confronto con lo stesso mese del 2017 – che però registra un calo rilevante (-26mila lavoratori) rispetto a luglio" continua la nota di Confesercenti. 
"Le imprese stanno cercando, nei limiti del possibile, di rinnovare e prorogare il maggior numero di contratti a termine prima della scadenza del periodo transitorio previsto dal decreto dignità. Per questo, riteniamo probabile che il numero di lavoratori a tempo determinato proseguano a ritmi sostenuti anche nei mesi di settembre ed ottobre" evidenzia Confesercenti.
"Il decreto Dignità introduce regole restrittive sui contratti a termine, prevedendo un aumento di costi che, in proporzione, inciderà più pesantemente sulle piccole imprese. Così non si crea occupazione: si rischia di ridurla. E la reintroduzione delle causali – per altro molto poco articolate e quindi di difficile utilizzo – rischia di portare ad un ritorno dei contenziosi. Un freno che non mancherà di far sentire i suoi effetti sull’occupazione" conclude Confesercenti.
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