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Pmi italiane leader in Europa per l’occupazione

Nelle realtà italiane con meno di 20 addetti lavora il 56,4 per cento degli occupati del settore privato; la media dell’Eurozona, invece, si attesta al 39,9 per cento.

Mercato e Lavoro
Le imprese con meno di 20 addetti sono oltre 4 milioni (pari al 98,2 per cento del totale) e danno lavoro a 8 milioni tra operai e impiegati, pari al 56,4 per cento di tutti gli addetti del settore privato presenti in Italia. la media dell’Eurozona, invece, si attesta al 39,9 per cento, vale a dire 16,5 punti percentuali in meno rispetto all’Italia. A dirlo è l’Ufficio studi della CGIA.
Paolo Zabeo, coordinatore dell’Ufficio studi, dichiara: “Stimiamo che almeno il 70 per cento di questi piccolissimi imprenditori prima di mettersi alla guida della propria attività abbia lavorato come dipendente. Un’esperienza che è stata determinante per la formazione e il know how di questi titolari d’azienda che, tra le altre cose, hanno da sempre un rapporto con le proprie maestranze fondato sulla stabilità, il rispetto e l’amicizia. Valori che sono alla base degli straordinari risultati occupazionali ottenuti da queste realtà, nelle quali il lavoratore dipendente costituisce una risorsa e non, come spesso avviene nelle grandi imprese, un semplice numero”.
Oltre all’elevato numero e alle straordinarie ricadute occupazionali, le micro realtà produttive - costituite da milioni di artigiani, commercianti, esercenti e piccolissimi imprenditori - sono importanti anche per il peso del fatturato e del valore aggiunto che producono.
Secondo gli ultimi dati riferiti al 2015, le aziende italiane con meno di 20 addetti hanno generato 1.071 miliardi di fatturato che incidono per il 35,9 per cento sul totale nazionale. Per quanto riguarda il valore aggiunto, ovvero la ricchezza prodotta nel Paese, queste piccolissime attività hanno realizzato 286 miliardi di euro, pari al 9,9 per cento del totale nazionale.
Sempre in termini di lavoro, l’Ufficio studi della CGIA ha stimato anche l’andamento degli occupati e dei disoccupati previsto nel secondo semestre di quest’anno. Stando alle previsioni formulate prima dell’estate dalla Commissione europea e da Prometeia, negli ultimi 6 mesi dell’anno dovremmo registrare, rispetto allo stesso periodo del 2017, 36 mila occupati in più (+0,2 per cento) e 25 mila disoccupati in meno (-0,9 per cento).
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