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Il banking sicuro ma semplice di OneSpan

La Trusted Identity Platform prevede un controllo granulare delle operazioni bancarie, indipendentemente dal canale usato, per evitare le frodi senza pesare sull'esperienza d'uso dei clienti

Sicurezza
Basta la parola fintech a mettere in ansia i CIO delle banche tradizionali, ai quali si chiede una infrastruttura IT abbastanza elastica da supportare sempre nuovi servizi in stile (appunto) fintech e di farlo in tempi rapidi. Ma anche le banche oggi considerate innovative non possono riposare sugli allori: abituati al nuovo, i clienti chiedono sempre di più in termini di servizi e di comodità con cui fruirne. Dal punto di vista della tutela delle transazioni finanziarie questa ricerca di elasticità e comodità comporta, per tutte le banche, vari problemi.

Il primo è che qualsiasi forma di protezione implica una certa rigidità, mentre gli utenti cercano assoluta semplicità nell'accesso alle funzioni bancarie. Il secondo è quasi concettuale: in uno scenario in cui il cliente vuole usare una molteplicità di canali digitali (home banking, ATM evoluti, mobile banking, sistemi di pagamento alla Apple Pay...), in qualsiasi momento e ovunque, per una banca l'obiettivo non è più garantire la sicurezza "a priori" dei sistemi (cosa impossibile, perché i parametri in gioco sono troppi) ma gestire il rischio insito in ogni singolo accesso.

Il punto di vista di OneSpan - software house già nota come Vasco Data Security - è che questa gestione granulare della sicurezza delle operazioni bancarie sia effettivamente possibile. Serve però avere in tempo reale a disposizione la massima quantità possibile di informazioni sugli elementi in gioco (cliente, canale, operazione) per analizzarli a dovere con funzioni di machine learning. In estrema sintesi, questo è l'approccio che OneSpan ha seguito per sviluppare la sua Trusted Identity Platform, che offre come servizio SaaS in cloud.
iphone computerIl principio chiave della Trusted Identity Platform è la cosiddetta Intelligent Adaptive Authentication, ossia una forma di identificazione dell'utente che cerca di unire le esigenze di semplicità d'uso con quelle di sicurezza. Nell'era del mobile banking il token di identificazione è lo smartphone del cliente, che però è solo un tassello nella catena di analisi del rischio del singolo accesso. Non basta cioè l'identificazione allo smartphone, ad esempio via impronte digitali o riconoscimento facciale, per sbloccare qualsiasi operazione bancaria.

La Intelligent Adaptive Authentication prevede innanzitutto un controllo sull'integrità del dispositivo e del suo ambiente software. Parallelamente esegue una serie di verifiche sui dati di contesto e di analisi comportamentale, ad esempio valutando se l'accesso ai servizi bancari sta avvenendo da luoghi o in ore del giorno "improbabili", oppure se il modo stesso di usare l'app di mobile banking di chi sta operando in quel momento è quello "normale" già noto.

La Trusted Identity Platform passa poi ad analizzare i dati della transazione richiesta. Qui entrano in gioco elementi più tradizionali di analisi del rischio, che anche in funzione del comportamento storico del singolo cliente arrivano a definire se l'operazione vada considerata lecita o piuttosto un tentativo di frode. A seconda di questa valutazione l'operazione richiesta può essere completata immediatamente, rigettata oppure accettata ma con ulteriori controlli sull'identità dell'utente.
ipad statsOneSpan punta in modo particolare sulla granularità della Trusted Identity Platform. L'idea è quella di non avere semplici controlli "binari" per tutti i clienti ma permettere alle banche di definire un profilo di rischio specifico e dinamico per ciascuno di loro. Così un nuovo cliente può trovarsi di fronte a più controlli rispetto a uno già noto, oppure un medesimo utente può passare più o meno verifiche in funzione dell'importo dell'operazione che chiede di eseguire.

L'efficacia di questo modello è proporzionale alla quantità di dati a cui la Trusted Identity Platform ha accesso. Anche per questo è un servizio SaaS: in cloud è più facile realizzare integrazioni ed inoltre il cloud è la destinazione dell'IT di sempre più banche. Aiuta anche il fatto che la piattaforma di OneSpan preveda una serie di API aperte tramite cui integrarsi con altre soluzioni, che possono fornirle ulteriori dati di analisi.

L'impostazione aperta della Trusted Identity Platform serve anche a garantirne l'evoluzione futura. mettendola in grado di supportare le novità tecnologiche e di servizio richieste sia dalle banche sia dai loro clienti. "La soluzione - ha spiegato Giovanni Verhaeghe, Vice President Corporate Development and Hardware Operations di OneSpan - deve comunque adattarsi al fatto che tutto cambia... In futuro ad esempio non useremo più il mobile banking, anche se oggi ci sembra così innovativo, ma qualcos'altro".
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