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Milano, pressione fiscale locale per le imprese: +9% in 5 anni

Ferro di Assolombarda: "Rimodulare il carico tra IMU e TASI e uniformare l'interpretazione della norma sulla TARI, due azioni da diffondere come best practice per ridurre la pressione fiscale sulle nostre imprese".

Mercato e Lavoro
La pressione fiscale locale resta su livelli elevati anche per il 2017 e, anzi, cresce guardando all’intervallo 2012-2017. È quanto emerge dal 6° Rapporto sulla fiscalità locale promosso da Assolombarda, che analizza la pressione fiscale esercitata dai comuni della Città Metropolitana di Milano e delle province di Monza e Brianza e Lodi. L’indagine rileva e mette a confronto i valori delle imposte gravanti sugli immobili di impresa - IMU, TASI, TARI, oneri di urbanizzazione – e l’Addizionale Irpef per quanto riguarda le persone.

Sebbene il 2017 registri una lievissima riduzione della pressione fiscale rispetto all’anno precedente, sia per i capannoni (-0,4) sia per gli uffici (-0,3%), negli ultimi 5 anni gli uffici hanno visto un incremento della pressione fiscale dell’8,7%, che li ha portati a pagare in media 619 euro in più. Ancora più consistente l’aumento per i capannoni industriali pari al 9,1% con un incremento di 3.346 euro.

I Comuni con il livello di pressione fiscale più alto sono quelli di grandi dimensioni e più vicini a ai tre capoluoghi. Infatti i primi cinque Comuni per carico fiscale complessivo sulle imprese (considerando IMU, TASI e TARI su uffici e capannoni) sono: Milano, Sesto San Giovanni, Paullo, Rozzano  e Cologno Monzese. Anche Monza e Lodi sono alti in graduatoria, rispettivamente all’8° e al’11° posizione. Si deve però tenere in considerazione che il dato è influenzato in maniera importante dal valore catastale degli immobili che in questi territori è particolarmente rilevante.

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Il monitoraggio mette, inoltre, in evidenza che molte imposte non hanno registrato variazioni sginificative anno su anno. IMU e TASI rimangono sui valori del 2016 perché la Legge di Stabilità 2017 ha imposto ai Comuni il divieto di aumentare le aliquote (peraltro nessuna Amministrazione le ha riviste al ribasso) e gli oneri di urbanizzazione sono cresciuti solo dello 0,5% per gli uffici. Anche l’Addizionale Irpef rimane sui livelli del 2016, mentre cala la tassa sui rifiuti: la TARI nei principali comuni è diminuita in media dell’1,4% per gli uffici e dell’1,6% per i capannoni industriali.

Secondo Carlo Ferro, Vicepresidente di Assolombarda con delega a Politiche industriali e Fisco, occorre "ridurre il peso dell’imposizione fiscale sulle imprese e snellire la burocrazia per rendere il territorio ancora più attrattivo, in aggiunta ai suoi requisiti di imprenditorialità, competenze e qualità del lavoro, e far crescere la competitività delle nostre aziende”. Secondo Assolombarda, infatti, "C’è ancora molto da fare sulla fiscalità per la competitività dell’industria italiana anche a livello locale, facendo leva sulle best practice di collaborazione imprese – amministrazioni locali”.
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