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Cisco Tetration diventa (anche) un servizio SaaS

La piattaforma di monitoraggio e protezione delle applicazioni si può usare in SaaS. E anche come appliance virtuale on-premise.

Cloud
Cisco ha incrementato la sua "quota software" presentando due nuove versioni di Tetration, la sua soluzione per il monitoraggio e la protezione delle applicazioni e in generale dei workload eseguiti in un datacenter tradizionale o in cloud. Di norma Tetration si esegue on-premise utilizzando configurazioni hardware piuttosto onerose perché pensate per le esigenze di utenti con un gran numero di server da controllare. Parliamo di qualcosa come 36 server e tre switch Cisco Nexus 9300 se si hanno più di cinquemila server fisici o virtuali, 6 server e due Cisco Nexus 9300 per infrastrutture minori.

Si tratta di configurazioni "importanti" e infatti Cisco aveva già sviluppato una versione virtuale della piattaforma - Tetration-V - da eseguire su AWS o Azure, lasciando però all'azienda utente il compito di preparare e gestire le macchine virtuali che devono eseguire Tetration. I nuovi annunci vanno oltre con due opzioni alternative adatte a chi ha infrastrutture meno complesse o vuole approcciare Tetration più gradualmente.

L'opzione più elastica è Tetration SaaS, che come indica la denominazione è un modello di fruizione in cloud della piattaforma, adatto alle aziende che sono già particolarmente orientate verso la "nuvola". Cisco non indica quale cloud provider erogherà dal prossimo maggio il servizio, ma sottolinea che Tetration SaaS offre le stesse funzioni delle versioni precedenti con in più i vantaggi di una piattaforma completamente gestita e in cloud. In evidenza quindi la possibilità di farla scalare in funzione delle proprie esigenze (sino a 25 mila workload) partendo velocemente senza investimenti in hardware.

In confronto la seconda opzione presentata - Tetration-V ESXi - è più semplice ed è pensata per ambienti limitati (al massimo mille server, fisici o virtuali). Si tratta di una versione virtualizzata di Tetration da eseguire come appliance virtuale su un server x86 dotato di VMware vSphere ESXi. Serve prevedibilmente una macchina ben carrozzata in grado di ospitare 54 macchine virtuali: Cisco suggerisce 128 core e 2 TB di memoria RAM.
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