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CNA: a febbraio le assunzioni nelle Pmi aumentano del 30,7%

Secondo gli ultimi dati dell'Osservatorio Lavoro della CNA, a febbraio l’occupazione nelle micro e piccole imprese cresce del 3,9% su febbraio 2017. Tra dicembre 2014 e febbraio 2018 l’occupazione a tempo determinata è cresciuta del 322%.

Mercato e Lavoro
Continua la crescita dell’occupazione nell’artigianato e nella micro e piccola impresa. A far da traino l’aumento delle assunzioni, che hanno superato ampiamente le cessazioni dei rapporti di lavoro. Con una ripresa apprezzabile di nuovi contratti a tempo indeterminato, evidente indicatore della crescita economica.
Lo rileva l’Osservatorio lavoro della CNA che monitora mensilmente l’andamento dell’occupazione (in un campione di circa 20mila imprese associate con quasi 136mila dipendenti) da dicembre 2014, alla vigilia dell’entrata in vigore del pacchetto di riforme che hanno profondamente modificato la disciplina del lavoro in Italia.
In dettaglio, a febbraio di quest’anno l’occupazione nell’artigianato e nelle micro e piccole imprese è salita dello 0,6% rispetto a gennaio e del 3,9% su febbraio 2017. Questo incremento è dovuto all’aumento delle assunzioni, cresciute su base annua del 30,7%, ben più robusto delle cessazioni, che a febbraio hanno un segnato un +25,1% rispetto allo stesso mese del 2017. Un combinato disposto che porta al +10,2% l’incremento dell’occupazione nel campione analizzato.
Nell’analisi dell’occupazione nell’artigianato e nelle micro e piccole imprese a febbraio 2018 il dato più interessante è rappresentato dalla tipologia dei nuovi contratti. Dopo le diminuzioni registrate nel 2017 e nel 2016 l’andamento tendenziale delle assunzioni a tempo indeterminato ha registrato una significativa inversione di tendenza rappresentando il 18,4% dei nuovi contratti, una quota  pressoché identica a quella segnata l’anno scorso (18,6%). Sembra, insomma, che la caduta si sia arrestata.
I contratti a tempo determinato continuano a fare la parte del leone con una quota del 62,7% sul totale delle assunzioni, seguiti dall’apprendistato (10,8%) e dal lavoro intermittente (8,1%), un dato quest’ultimo da attribuire principalmente all’abolizione dei voucher decisa nella primavera 2017.
Le esigenze della flessibilità delle imprese hanno segnato la scelta delle tipologie contrattuali dei lavoratori dipendenti preferite da artigiani, micro e piccole imprese. Tra dicembre 2014 e febbraio 2018 l’occupazione a tempo determinata è cresciuta del 322%, l’apprendistato del 74,8% e il lavoro intermittente del 31,2% mentre è diminuita del 14,9% l’occupazione a tempo indeterminato.  Sul totale, però, l’occupazione stabile continua a essere di gran lunga la più consistente (66,5%) seguita ancora a lunga distanza dai contratti a tempo determinato (21,3%), dall’apprendistato (9,3%) e dal lavoro intermittente (2,9%).
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