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Al via la terza edizione di Welfare Index Pmi

Con Welfare Index Pmi viene posta l’attenzione sui grandi bisogni sociali: sanità e assistenza, conciliazione e sostegno al lavoro, giovani, formazione e istruzione.

Mercato e Lavoro
Diffondere la cultura delwelfare aziendaleper incentivare tra le piccole e medie imprese l’utilizzo di buone pratiche di welfare: è l’obiettivo diWelfare Index PMI, l’iniziativa – giunta alla terza edizione – promossa daGenerali Italia, con la partecipazione delle maggiori confederazioni italiane:Confartigianato, Confindustria, Confagricoltura, Confprofessioni.
Dopo tre anni, il successo dell’iniziativa cresce ancora, come dimostra il coinvolgimento nell’indagine di oltre 4.000 aziende nel 2018, il 20% in più rispetto allo scorso anno. Con 10mila imprese intervistate nelle tre edizioni, la ricerca condotta da Innovation Team, rappresenta la mappatura più completa della diffusione del welfare aziendale in Italia, confermandosi anche come fonte autorevole per istituzioni, organizzazioni e privati che vogliono approfondire la materia.
In questi anni Welfare Index PMI ha anche offerto alle imprese un servizio gratuito per misurare il loro livello di welfareattraverso lapiattaforma www.welfareindexpmi.it,dove gli imprenditori possono anche accedere alle novità fiscali e regolamentari sul welfare aziendale.
Alle 4.014 imprese coinvolte quest’anno è assegnato ilRating Welfare Index PMI, che raggruppa le aziende in 5 classi con un valore crescente da 1 W a 5 W. Lo scopo è di permettere alle imprese di conoscere il proprio livello di welfare e comunicarlo in modo immediatamente riconoscibile, facendo diventare l’impegno nel welfare un vantaggio competitivo.
Le 38 aziende che quest’anno hanno ottenuto le 5W (rispetto alle 22 del 2017) sono storie d’eccellenza, che si contraddistinguono per aver attuato un ampio ventaglio di iniziative per il benessere dei lavoratori e delle loro famiglie, spesso attraverso soluzioni originali e innovative.
Welfare Index PMI si rivolge alle imprese di 6 settori – agricoltura, industria, artigianato, commercio e servizi, studi e servizi professionali e terzo settore – e prende in esame le aziende della fascia tra 6 e 1000 dipendenti.
Cesare Fumagalli, Segretario Generale di Confartigianato Imprese, sottolinea: “Siamo convinti che il welfare faccia bene all’azienda, ai lavoratori e alle comunità locali. Gli obiettivi che ispirano Welfare Index Pmi sono gli stessi che hanno spinto Confartigianato a realizzare, nel 2017, il progetto Nuovo Welfare. Puntiamo a colmare il gap nell’offerta pubblica di servizi e a far diventare il welfare un’opportunità per il Paese, motore di crescita sociale e sviluppo economico. A maggior ragione nell’artigianato e nelle piccole imprese dove imprenditori e dipendenti lavorano fianco a fianco, in un rapporto di stretta collaborazione. Per questo l’artigianato è stato il primo settore, 30 anni fa, ad occuparsi del benessere dei propri collaboratori attraverso un welfare fondato sulla bilateralità, espressione di una cultura condivisa tra le parti sociali per la gestione delle relazioni sindacali, del sostegno al reddito, della formazione, del mercato del lavoro, del welfare integrativo all’insegna della sussidiarietà, del mutualismo, del protagonismo delle parti sociali”.
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