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Per le imprese la crisi occupazionale continuerà ad imperversare

Secondo uno studio Unioncamere nel secondo trimestre 2013 le assunzioni con contratto a tempo indeterminato si ridurranno di quasi 8mila unità (-17,4%) rispetto allo stesso periodo del 2012.

Mercato e Lavoro
Oltre 232mila entrate e più di 196mila uscite di lavoratori con contratto “subordinato” e “autonomo”. Ma il saldo positivo non altera il quadro di una crisi occupazionale che si protrae anche nel II trimestre 2013.
A determinarlo, infatti, sarà soprattutto l’aumento, fortemente legato all’approssimarsi dei mesi estivi, delle assunzioni stagionali necessarie alle attività commerciali e turistiche.
Se confrontate con lo stesso periodo dello scorso anno, le previsioni di assunzione delle imprese dell’industria e dei servizi per il periodo aprile-giugno, elaborate dal Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, mostrano solo variazioni negative: complessivamente si tratta di 55mila entrate in meno (dalle 287mila del II trimestre 2012 alle poco più di 232mila del II trimestre di quest’anno), di cui 36mila di lavoratori dipendenti (anche stagionali) e 18.900 di contratti atipici e interinali. E con oltre 196.200 contratti cessati nel trimestre (contro i quasi 189mila registrati tra aprile e giugno dello scorso anno), la differenza tra nuovi contratti e uscite di personale risulta positiva (+36mila) ma ben più contenuta rispetto al II trimestre 2012 (+98.200).
Unica nota (parzialmente) positiva del quadro che emerge dalla previsioni delle imprese è che, soprattutto per l’incremento delle assunzioni a carattere stagionale, la quota di entrate di lavoratori subordinati per le quali le imprese appaiono disponibili ad assumere giovani con meno di 30 anni risulta in salita dal 28 al 30% tra il I e il II trimestre dell’anno  sebbene ciò avverrà in prevalenza per la maggior richiesta proveniente dalle imprese del settore turistico e della ristorazione.  
“L’approssimarsi della stagione estiva riporta in positivo il saldo tra entrate e uscite di lavoratori previste dalle imprese”, commenta il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. “Purtroppo, però, questo andamento ancora non consente di tirare un respiro di sollievo. Diventano sempre più necessarie misure di sostegno sul fronte occupazionale, in particolar modo dirette ad aprire prospettive ai giovani”.
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