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Eurostat: le Pmi UE generano la metà degli scambi di merci all'interno dell'Unione europea

L'Italia risulta essere 12esima per la quota (54,4%) del valore delle esportazioni intra-Ue effettuate dalle sue Pmi.

Tecnologie
Le piccole e medie imprese (fino a 249 dipendenti) sono considerate un motore dell’economia dell’UE, poiché creano posti di lavoro e contribuiscono alla crescita economica e agli scambi all’interno dell’UE. A dirlo è un recente studio dell'Ufficio Statistico dell'Unione Europea (Eurostat).
Il 98% delle imprese che commerciano nell’UE sono Pmi; di queste, il 70% sono microimprese (fino a 9 dipendenti). Le Pmi sono responsabili di oltre la metà del valore degli scambi intra-UE di merci. Nello specifico, rappresentano il 51% delle importazioni intra-UE e il 45% delle esportazioni intra-UE.
L'Italia è 12esima per la quota (54,4%) del valore delle esportazioni intra-Ue effettuate dalle sue Pmi, mentre prime sono Cipro (88%), Lettonia (81%) e Belgio (70%), e ultime risultano essere Francia (21%) e Germania (26%). Le microimprese italiane (fino a 9 dipendenti) sono tra quelle in Europa che contribuiscono di meno all'export dentro l'Europa (5%), penultime insieme a quelle ceche, davanti solo a quelle tedesche, francesi e finlandesi (4%).
Sul fronte delle importazioni intra-Ue, invece, l'Italia è 18esima (58,6%), con alle ultime posizioni di nuovo Francia (31%) e Germania (34%), e alle prime ancora Lettonia (85%), Cipro (82%) e poi Estonia (79%). 
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