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Compuware dà la visibilità en-to-end dell’applicazione

La società propone una tecnologia di next generation Apm che offre una visibilità completa della supply chain applicativa. Ne parlano Antonio Garcia, Apm General Manager South Europe e Emanuele Cagnola, Apm Sales director di Compuware Italia.

Tecnologie
Pur rimandendo fedele all’area storica di riferimento del mainframe, Compuware nel corso degli ultimi cinque anni è stata capace di portare avanti un processo di trasformazione che ha tenuto conto delle tendenze in atto nel mercato, che oggi la porta a individuare nel segmento dell’Application Performance Management l’ambito dell’elezione del presente e del futuro. Un ambito su cui la ‘1 billion dollar company’ focalizza circa l’80% dei propri investimenti e che si è rafforzato grazie alle acquisizioni di Gomez in primis, nota nell’ambito della gestione delle performance Internet e, più di recente, di DynaTrace.
compuware-d-la-visibilit-en-to-end-dell-applicazio-1.jpgE’ Antonio Garcia, Apm General Manager South Europe di Compuware –  manager da 15 anni nella società, da 6 anni con base in Francia - a descrivere l’evoluzione societaria. “Qualche anno fa Compuware ha deciso di focalizzarsi sull’Apm mettendo in campo nuove tecnologie capaci di dare risposte ai nuovi problemi tecnologici emergenti. E’ stato un passo necessario e fondamentale per portare Compuware a giocare la partita tra i grandi nel mercato Apm. Oggi Compuware è una grande azienda, che mantiene però saldo uno spirito familiare, investendo molto sulle persone e fidelizzandole. Un input quest’ultimo che viene proprio dal management aziendale”.
E l’attenzione torna a sul mercato di riferimento. “Oggi è un momento di rivoluzione tecnologica legato all’esplosione dei dati e al fenomeno della mobilità: la supply chain delle applicazioni è diventata molto complessa. I clienti si trovano a fronteggiare problemi tecnici legati alla crescita esponenziale dei dati e alla varietà di dispositivi utilizzati. Le applicazioni mobile disponibili su differenti device devono essere testate e devono garantire le stesse performance e la consistenza fornite sui pc. E se si pensa che l’80% dei problemi dell’IT sono individuati dall’utente finale e non dagli stessi comparti IT, si capisce perché Compuware, a differenza dei competitor nell’ambito Apm, sia in grado di gestire le applicazioni lungo tutta la loro supply chain, in un processo end to end, dai data center, al broswer per arrivare agli end user”.
Sono due i principali benefici dell'Apm indicati da Garcia: la riduzione dei costi, mediante la riduzione dei tempi per risolvere i problemi. E cita il caso di France Telecom che in solo tre minuti ha risolto un grosso problema; il miglioramento dei profitti: “Molti problemi tecnici richiedono di migliorare le performance delle applicazioni. Se queste rispondono più velocemente è possibile migliorare dell’80% la chiusura di un deal, solo per fare un esempio”.
Compuware Apm copre l'intero processo di distribuzione dell'applicazione, dal browser su computer o dispositivo mobile dell'utente, passando per Internet o per una Wan aziendale, per provider terzi o di cloud, fino all'infrastruttura dei data center.
La soluzione “First Mile to Last Mile” avvisa il cliente in caso di problemi relativi alle prestazioni dell'applicazione, assegnando una priorità in base al loro impatto sul business e isolandone le cause alla radice, per garantire che le applicazioni business-critical funzionino in modo ottimale. Questa soluzione funziona con tutti i tipi di utente e applicazione, incluse le applicazioni delle imprese a cui accedono i dipendenti, i siti web di e-commerce visitati dai clienti o le applicazioni lanciate sui dispositivi mobile.
Prosegue Garcia: “In Francia negli ultimi anni non abbiamo perso un deal. La soluzione Compuware offre ai clienti visibilità delle applicazioni in ogni punto della supply chain dell’applicazione e in pochi secondi riesce a individuare il problema e a risolverlo, sia esso su applicazioni legacy sia su applicazioni Internet”.
compuware-d-la-visibilit-en-to-end-dell-applicazio-2.jpgRimarca i plus dell’approccio Compuware all’Apm, Emanuele Cagnola, Apm Sales director di Compuware Italia. “Compuware porta valore ai clienti dando una visibilità oggettiva di tutto ciò che è il flusso applicativo dall'interno del data center fino al dispositivo, qualsiasi esso sia. Visibilità che è fondamentale per capire non solo il tempo di risposta ma la reale fruzione del servizio. Compuware non propone una vista parziale ma offre una vista su tutta la catena dell'applicazione, al fine di capire se il problema è dell'utente, del browser o del carrier. E misura in modo oggettivo l'intero percorso in tempo reale, dando  evidenza di come il tempo è stato speso tra le differenti tecnologie”. E l’ambito emergente delle applicazioni non è solo quello del mobile, ma anche quello web 2.0 e del cloud computing. “Per coloro che erogono questo tipo di applicazioni è difficile capire qual è l’interazione del potenziale cliente o dell'utente finale. Il passare da una vista parziale a una vista unificata dal data center all’utente finale su ogni singolo punto, misurando in modo oggettivo e in tempo reale ogni passaggio fa la vera differenza.”
E l’enfasi di Cagnola va all’architettura tecnologica sia in termini di maturità – “Siamo partiti con approccio agentless molti anni fa per poi completare e rafforzare l’offerta grazie agli investimenti su Gomez e DynaTrace che oggi ci permettono di dare visibilità end-to-end della applicazione a prescindere da pezzi tecnologici che ci sono in mezzo e di capire dove il tempo è stato speso tra le diverse tecnologie presenti per intervenire rapidamente con un approccio proattivo” – ma anche in termini di innovazione, grazie agli investimenti effettuati negli ultimi anni. Una tecnologia che viene riconosciuta da molti analisti a partire da Gartner.

[tit:In Italia focus sulla PA]
Con il manager italiano, dal 2009 in Compuware e dallo scorso settembre nella nuova veste di Apm Sales director di Compuware Italia, si è fatto il punto sulla situazione italiana. L’Italia, seconda in termini di successo in Europa dopo la Francia nel mercato Apm in cui conta circa 50 clienti, si è data l’obiettivo di crescere del 40% nell’esercizio in corso in linea con gli obiettivi ambiziosi di crescita della divisione guidata da Garcia del 42%.
Secondo Cagnola, è questo un buon momento per guardare a Compuware per incrementare il proprio business. “Anche in Iitalia l’Apm rappresenta il principale ‘boost’. Il mercato verticale più importante è il finance dove il tema di oggettivare il servizio erogato è sempre più caldo, non solo sul tavolo dei Cio, ma soprattutto del board. Occhi puntati anche sul mercato dell'utility e dell'energy. Una delle linee guida che si è data la filiale è però quella di incrementare la collaborazione e la pentrazione con e nella la PA, un mercato ad alto potenziale”. Da qui il conseguente rafforzamento dell’ufficio di Roma, che opera in sinergia con quello di Milano, contando su uno staff totale di circa 30 persone.
Il maggior focus sulla PA nel medio-lungo termine si abbina a un altro elemento strategico per l’anno 2013: migliorare la relazione con i grandi partner (ad oggi Accenture, Engineering, Reply,...). ma soprattutto incrementare lo sviluppo della relazione con nuovi partner. L’idea è quella di coinvolgere una rete di partner di dimensioni inferiori per riuscire a intercettare la richiesta di un mercato di medie dimensioni, caratteristico del nostro paese.Il modello di go-to-market societario affianca alla vendita diretta la vendita attraverso canale. Una struttura interna alla filiale supporta il cliente nelle implementazioni, vi è poi un team di prevendita e uno di assistenza – non solo mondiale ma anche locale a Milano molto apprezzato.
“Compuware ha preso la strada dell’Apm circa 6-7 anni fa. Oggi è in una posizione di oggettivo vantaggio in relazione al valore che offre ai clienti. Nel panorama IT si distingue per il valore tangibile che porta; alla base c'è una tecnologia che è oggettivamente differente rispetto a quella dei competitor”, enfatizza Cagnola.
E sulla scia della mission aziendale che dà molta attenzione alle persone, anche la conclusione del manager: “Mi preme portare avanti il concetto di valorizzazione di ciascuno nel proprio ruolo. Ogni persona è importante per quello che fa nell'economia dell'intero processo.”
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