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Symantec, al via la modernizzazione della protezione dei dati

All'appuntamento milanese di ieri - la prossima tappa sarà l'8 marzo a Roma - Symantec ha svelato a clienti e partner le nuove soluzioni di backup e recovery: NetBackup 7.5 e Backup Exec 2012. Ne parla Vincenzo Costantino, Senior Solutions Marketing Manager, Virtualization Symantec Emea.

Tecnologie
Effettuare il backup unificato delle macchine fisiche e virtuali, risolvere il problema della crescita esponenziale dei dati, superare i limiti delle finestre di backup: è ciò che promette la nuova era del backup di Symantec che prevede un processo di modernizzazione della protezione dei dati che, come dice la società, eliminerà l'80% dei costi operativi legati al backup nei prossimi cinque anni.

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La società spinge il concetto di approccio unificato con le proposte NetBackup 7.5 e Backup Exec 2012, che agiscono sui seguenti fronti: cambiare il modello operativo di backup attraverso una piattaforma integrata che sostituisca le soluzioni multiple oggi utilizzate per il backup; rompere la finestra di backup: il backup con NetBackup 7.5 diventa 100 volte più veloce rispetto agli approcci tradizionali, in quanto Symantec consente alle aziende di effettuare un backup completo alla stessa velocità dei backup incrementali senza sacrificare la ripristinabilità per soddisfare service level critici; combattere la retention infinita: le aziende conservano i dati troppo a lungo. Le nuove funzionalità di ricerca di NetBackup permettono di separare ciò che è rilevante per le indagini legali o di conformità facendo contemporaneamente lavorare il resto dell'infrastruttura di backup sui cicli tipici del backup di 30-60-90 giorni; backup e snapshot unificati: l'unione di snapshot e backup con NetBackup dà alle aziende la velocità degli snapshot con la ripristinabilità del backup; smettere di caricare le cassette sui camion: con  la tecnologia di Symantec NetBackup, le aziende possono modernizzare le proprie strategie di disaster recovery e abbandonare la pratica di spedire le cassette con i camion. Symantec NetBackup Auto Image Replication  consente infatti ai clienti di eliminare il volume di asset fisici e dare priorità ai file che possono essere inviati in rete, riducendo allo stesso tempo il rischio di errori umani; unire backup fisico e virtuale: ridurre i costi operativi legati alla virtualizzazione con la tecnologia V-Ray, in attesa di brevetto, che permette alle aziende di avere una maggiore visibilità sulle proprie macchine Hyper-V e VMware per i backup virtuali con un unico prodotto. V-Ray, integrato all'interno di NetBackup e BackupExec, fornisce dei backup di macchine virtuali con meccanismi di load balancing per eliminare gli i picchi di backup, migliorare le performance delle macchine virtuali e ridurre lo storage deduplicando i dati ovunque, che si trovino su server fisici, Hyper-V o Vmware; un prodotto per qualunque recovery: Symantec fornisce un'unica soluzione per tutti i backup che si basino su cassette, dischi o in ambienti fisici o virtuali; eliminare le complessità: Backup Exec ha eliminato le complessità per la gestione del backup grazie alla semplificazione dell l'interfaccia utente, policy e licensing; semplificare il Backup: Symantec presenta Backup Exec Small Business Edition garantendo che le aziende più piccole saranno in grado di impostare la protezione dei dati in meno di 10 minuti e attraverso tre semplici passi. Inoltre, Symantec espande Backup Exec.cloud in Europa fornendo una soluzione affidabile e sicura per i clienti che preferiscono un hosted backup semplice e automatizzato. 

[tit:Una fotografia del backup nelle aziende]
Una cosa è certa: occorre trasformare le strategie di backup nelle organizzazioni.
Un'indagine Symantec condotta a livello mondiale illustra la situazione in cui versano oggi le aziende. E' stata svolta lo scorso ottobre su un campione di 1.425 aziende a livello enterprise con un organico superiore ai 500 dipendenti in differenti mercati verticali, di cui 50 aziende italiane. Le interviste hanno coivolto i C-level per capire le loro abitudini in tema di backup e la loro capacità di ripristinare le informazioni in caso di disastro.
I risultati rivelano che gli approcci tradizionali al backup non funzionano ed è vitale l'adozione di un nuovo approccio: il 49% degli intervistati ha dichiarato di non poter soddisfare i Service Level Agreement a causa della quantità eccessiva di dati; il 72% degli intervistati sostituirebbe la propria soluzione di backup con una che ne raddoppia la velocità; il 28% ha dichiarato di avere troppi strumenti di backup; le aziende hanno in media quattro soluzioni di backup per la protezione dei sistemi fisici e tre per quelli virtuali; il 42% degli intervistati ritiene che il proprio backup per ambienti virtuali non funziona perfettamente o adeguatamente; il 36% del campione non scommetterebbe il proprio stipendio sul fatto che il 100% dei dati dei quali è stato effettuato il backup sarebbe ripristinabile. 

Parola di esperto

symantec-al-via-la-modernizzazione-della-protezion-1.jpg"L'esperienza che viene dal contatto quotidiano con la realtà italiana conferma che la situazione delle aziende italiane in tema di backup è allineata a quella delle altre aziende in altri paesi, e in alcuni casi, è peggiore, soprattutto nella fascia bassa del mercato e, in particolare, sul fronte del backup dell'ambiente virtuale, dove vi è una propria giungla. Molte aziende infatti non hanno ancora soluzioni di backup, hanno soluzioni di backup improvvisati e non hanno ancora implementato soluzioni per effettuare  il backup virtuale. Ora che si sta affermando la tendenza a virtualizzare le applicazioni mission critical, tutti i nodi vengono al pettine", afferma Vincenzo Costantino, Senior Solutions Marketing Manager, Virtualization  Symantec Emea.
"E' ancora molto diffusa la situazione in cui in un'azienda esistono più  isole di backup; quelle nate  anche molti anni fa, quando il backup era annegato all'interno dell'offerta del hardware vendor a cui nel tempo si sono affiancate altre isole, costituite da prodotti quali, per esempio, quelli di Symantec e oggi quelle relative all'ambiente virtuale. La situazione è ancora altamente frammentata. Le aziende devono necessariamente mettere mano ai silos di backup eterogenei e al back up dell'ambiente virtuale."
Costantino sottolinea poi i plus dei prodotti presentati da Symantec proprio in questi giorni: "Uno dei vantaggi introdotti in Backup Exec 2012, la soluzione ideale per le aziende Microsoft oriented, dalle Pmi fino alle aziende medio grandi, è l'integrazione con la tecnologia V-Ray per estendere tutto ciò che Symantec offre in termini di backup per il mondo fisico anche al mondo virtuale".
Un altro grande punto di svolta su cui Costantino pone l'accento è quello dell'interfaccia grafica. "Symantec ha lavorato moltissmo su questo aspetto, portando il  concetto del backup che era insito già in NetBackup all'interno di Backup Exec con la semplicità tipica di Backup Exec stesso, quindi svincolandolo il più possibile dalla conoscenza del dettaglio. Con pochi click  l'utente può dare la copertura dell'ambiente in termini di data protection. Credo che questa nuova caratteristica desterà molto interesse; dal punto di vista operativo impatta sia sui nostri clienti che nei confronti della competition".
E veniamo a NetBackup 7.5: "Il cliente target di questo prodotto è tipicamente l'azienda enterprise che dispone di una grande quantità di dati di cui occorre fare il backup. Oggi non è più possibile fare il bacupk full. La nuova componente Accelleretor introdotta permette di ridurre fino a 100 volte la finestra di backup. E' un un concetto rivoluzionario, così come rivoluzionario è l'innovativo elemento di  ricerca dei dati. Di fatto, prima non era possibile avere visibilità su quanto veniva backuppato. E' un miglioramento che avvicina il backup al business, che non viene più visto solo come elemento tattico – il paracadute di riserva – ma elemento strategico funzionale al business che può essere utilizzato attivamente".
E parlando di business è importante che le aziende comprendano quanto sia fondamentale centralizzare il backup: "Quando si perde un disco, occorrono giorniper ripristinarlo; l'impatto sul business è disastroso. Nel momento in cui le aziende si trovano in una situazione critica di questo tipo avere una soluzione che riesca a garantire il ripristino integrale dei dati diventa un elemento differenziante per il business. Per questo è fondamentale centralizzare il backup e il ripristino del dato, avere un'unica fonte e un'unica destinazione per i dati aziendali".
"NetBackup 7.5 e Backup Exec 2012 sono due prodotti molto importanti per Symantec e oltre alla quota di mercato che li vede leader nelle loro categorie verso l'esterno sono anche parte importante del nostro fatturato. Siamo confortati dal trend di crescita di questo settore; il discorso dell'esplosione dei dati non può che impattare sull'infrastruttura e sui dati e, quindi, sull'utilizzo di questi prodotti".
In questo scenario i partner saranno determinanti per sancire il successo di questi prodotti sul mercato: "Saranno molto coinvolti nella proposizione al mercato sia per il modello di business di Symantec che poggia sul canale sia perché queste soluzioni si prestano a un'attività di system integration. Dietro ogni progetto di backup c'è sempre un progetto di ridisegno del ciclo di vita del dato. Abbiamo bisogno delle competenze specifiche dei nostri partner che possono accompagnare i clienti in una migrazione da un prodotto all'altro o in una revisione del ciclo di vita del dato". 
L'ultima battuta va alla situazione attuale del mercato. "Il momento di mercato non è certo facile ma si nota una leggera ripresa degli investimenti. Abbiamo la fortuna di lavorare in un settore, quello dell'infrastruttura, nel quale non si possono chiudere i cordoni della borsa: anche in una situazione di crisi o di budget ridotti infatti non si può prescindere dal fatto di proteggere le informazioni e i dati; il rischio di esporre il business ad attacchi evidenti è troppo alto."
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