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Oracle, la formula per gestire il puzzle della complessità

In occasione dell'Oracle "Prestazioni Estreme Tour" a Milano abbiamo parlato con Mario Derba nella sua nuova veste di Regional Vice President Oracle Systems Sales, Sud Europa. Tra i suoi obiettivi principali: migliorare la relazione con il canale e rinverdire i fasti della tecnologia di derivazione Sun Microsystems.

Tecnologie
Il "Prestazioni Estreme Tour", l'evento Oracle tenutosi di recente a Milano, è stata l'occasione per riprendere e porre l'accento sui principali annunci fatti dalla società nell'ultima edizione dell'evento autunnale Oracle OpenWorld a San Francisco, durante il quale la società ha presentato novità di grande portata. Ha rappresentato inoltre un momento per condividere i primi riscontri che il mercato e i test di performance hanno dato sui nuovi prodotti.
"Per Oracle tali annunci segnano un momento storico, di svolta importante, con le tecnologie Sparc e Solaris di derivazione Sun Microsystems, che tornano prepotentemente alla ribalta del mercato", così ha aperto l'incontro dedicato ai clienti Mario Derba, di recente nominato Regional Vice President Oracle Systems Sales, Sud Europa, diventando responsabile del coordinamento dei  team di vendita e consulenza sulle soluzioni hardware di Oracle.

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E' sul tema dell'innovazione che il manager pone l'accento: "L'innovazione porterà le organizzazioni a crescere e a innescare un circolo virtuoso. Oggi essere innovativi è quasi un 'must'. Uno studio Ernest&Young dice che  per il 71% delle aziende essere innovativi è uno dei principali fattori di competitività sul mercato. Se la tendenza è questa, la stragrande maggioranza delle aziende però non riesce a sfruttare appieno le potenzialità dell'IT. Nelle organizzazioni infatti l'IT ha subìto negli anni una serie di stratificazioni,  frammentazioni e processi di forte personalizzazione che impediscono di avere una visione unificata d'impresa. E la complessità implica meno innovazione. Ancora oggi infatti molte aziende sono concentrate più su attività di manutenzione dell'installato che su processi a supporto del business e della sua trasformazione e l'integrazione dei filoni innovativi nel sistema IT tradizionale è ancora un grosso problema. Le stesse tendenze di mercato oggi in atto, quali l'esplosione dei dati, il mobile computing, l'avvento dei nativi digitali nelle aziende, non fanno che imporre  alle aziende la necessità di tenere ancora di più il passo dell'innovazione se non si vuole rimanere fuori dai giochi.
Di fronte a uno scenario così delinato Oracle pensa di avere la riposta per superare tale empasse. "La ricetta di Oracle,  che prende sempre più corpo e si è fortificata con gli ultimi annunci di prodotto, è quella di semplificare l'IT non ricorrendo a tecnologie con il solo scopo di ridurre i costi ma con l'obiettivo di trasferire alla tecnologia la complessità dei sistemi informativi. E' una visione chiara, concreta e pragmatica", enfatizza Derba. Che incalza: "L'offerta Oracle ben si presta a risolvere tali problemi, con hardware e software  che operano insieme, tecnologie best of breed, architetture open standard. Oracle vuole prendersi in carico gli strati di complessità  dei sistemi dei clienti e consolidare il tutto, che non vuol dire ridurre i costi. La semplificazione vuol dire ben altro; in primis, liberare risorse per guardare all'innovazione. E' un percorso che le aziende devono necessariamente compiere; può essere evolutivo o più innovativo e rivoluzionario".
Secondo Oracle un'organizzazione può scegliere di costruirsi in autonomia il proprio puzzle mettendo insieme singoli componenti oppure abbracciare l'idea di Oracle, che mette a disposizione un'offerta compelta e combinata, macchine ingegnerizzate, testate, certificate e supportate come un tuttuno. Il tutto si traduce in  maggiori affidabilità, sicurezza e facilità di supporto e soprattutto prestazioni superiori - Derba dice anche di un ordine di grandezza pari a 10 sia sul fronte prestazionale che dal punto di vista di Tco. 

Hardware e dintorni
Secondo Derba le novità hardware presentate da Oracle nell'ultimo periodo non possono che facilitare tale processo: da sistemi  che coprono uno specifico workload a macchine general  purpose, tra cui spicca il nuovo sistema SuperCluster con il processore T4. "Si tratta di un'innovazione straordinaria: nello stesso chassis sono state stravolte le prestazioni della macchina. E la roadmap del processore è molto chiara e si sviluppa nell'arco di cinque anni con l'obiettivo di raddoppiare le performance sul piano applicativo ogni due anni, spostando sempre più codice di ottimizzazione a livello hardware", espone Derba. E la serie di oggetti harware innovativi è molto estesa: Exadata Database Machine, Exalogic, Exalytics, Big Data Appliance...sistemi che combinati con la componente software non fanno che imprimere forza al tutto: "Solaris 11 non è morto, anzi. E' il miglior sistema operativo in termini di perfomance, scalabilità, efficienza e rapidità sviluppo. E non gira solo sui macchine Sparc ma gira su sistemi x86. Così come Oracle Linux è il sistema operativo migliore per le grandi e le  medie aziende. Da non dimenticare, tra le tanti compontenti innovative sul lato software quella middlware delle nuove Fusion Applications, basate sulla Soa, a sostegno della strategia di integrazione applicativa. Tutti tasselli che costituiscono un 'unicum' per risolvere i problemi IT delle aziende", ribadisce Derba. E qui l'enfasi si fa più forte: "Mettersi totalmente nelle mani di Oracle non è vincolante. Le aziende clienti devono superare l'idea del lock in una volta per tutte. Oracle è l'unico vendor che offre soluzioni standard che fanno funzionare insieme strati software e hardware. I lock in sul mercato sono altri; non cadiamo in questa trappola. Scegliere Oracle potrebbe significare spendere un po' di più, ma il guadagno che ne deriva è molto superiore ". 

[tit:Un ruolo europeo]
L'evento è stato anche l'occasione per scambiare qualche battuta con Derba e capire il ruolo che andrà a ricoprire all'interno della compagine Oracle.
"La mia posizione attuale di Regional Vice President Oracle Systems Sales, Sud Europa, è una nuova sfida che mi entusiasma. La strategia e la 'value proposition' della società sono molto credibili e di impatto", afferma il manager.
"Oggi sul mercato c'è una forza di convergenza molto forte, una combinata di hardware e software, che non è solo quella proposta da Oracle, ma è anche quella di Apple con i suoi prodotti. Il trend della riduzione dei budget si trascina ormai da più di un triennio. Occorre fermare questo processo, inventando un nuovo modo per tornare a crescere. E per Oracle tutto ciò significa innovare. Innovare potrebbe voler dire portare tutta la complessità all'esterno in outourcing perdendo però il controllo dei processi oppure afffidarsi a un vendor come Oracle che offre sistemi per gestire il puzzle della complessità, prendendosi in carico tutto e consentendo ai clienti  di spostare le proprie competenze interne su altri fronti". E prosegue: "Oracle ha una proposizione d'offerta unica sul mercato, disponibile oggi. Per poter giocare la partita dell'integrazione complessiva deve eccellere in ogni singolo strato dello stack, dal disco alle applicazioni. Il valore dell'offerta non risiede né solo nel software né solo nell'hardware, ma nella loro combinazione che dà vita a un'offerta straordinariamente diversa dalle altre presenti sul mercato".

Un mix di valori ed esperienze
Dal punto di vista personale Derba pensa di poter trasferire in Oracle un mix di esperienze e valori che derivano dai ruoli che ha svolto in differenti realtà dell'IT.
oracle-la-formula-epr-gestire-il-puzzle-della-comp-1.jpg"In Ibm ho vissuto il momento in cui il vendor è uscito dalla fase di assoluto monopolio, rimettendo il cliente al centro della propria strategia. Cliente che ho potuto conoscere a fondo soprattutto nei cinque anni passati nella divisione servizi, sia nella parte outsourcing che in quella di system integration. L'esperienza in Microsoft è stata rivoluzionaria da un certo punto di vista, ma limitata solo all'ambito del software; quella in in HP mi ha riportato a immergermi nel mondo della gestione dei centri di elaborazione con il software infrastrutturale."
E per concludere, la domanda  relativa agli obiettivi principali che si è dato in questo ruolo: "La priorità massima che mi sono dato con il mio team è quella di operare molto meglio sul piano della relazione con il canale. Oracle ha dovuto imparare a lavorare sul fronte hardware. Negli ultimi anni il pendolo si è spostato verso questa componente. E progressivamente si sta rimettendo in equilibrio. L'altro macro-obiettivo è quello di  rinverdire i fasti della tecnologia di derivazione Sun Micrsystems. Stiamo cercando di riportare alcuni prodotti di Sun Microsystems, come Solaris e Sparc, ai vecchi albori e successi, afferma."
E chiosa così: "Oggi Oracle può dimostrare al mercato che la scelta Sun è vincente. Il messaggio è più che evidente e assorbito sul mercato. Quando ne parlo vedo un'accoglienza entusiastica. Agli ex clienti Sun arriva un messaggio di continuità con il passato ma anche di scelta di un vendor alternativo al duopolio eistente sul mercato; e da parte loro, i clienti Oracle guardano con favore all'apertura all'hardware. Anche clienti che avevano decisco di abbandonare Oracle stanno facendo marcia indietro".
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