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CA Technologies, il vendor della filiera del software

A colloquio con Mauro Solimene, Amministratore Delegato di Ca Technologies Italia, che racconta presente e futuro della società a partire dalla strategia di offerta per arrivare al modello organizzativo.

Tecnologie
"In un mondo fatto di elefanti, noi vogliamo essere la tigre, non feroce, ma agile. Non puntiamo sul gioco di muscoli ma su agilità, completezza e ampiezza d'offerta". E' da quest'immagine che è partito Mauro Solimene, amministratore delegato di CA Technologies Italia, in un recente incontro in cui si è fatto il punto della situazione societaria, in particolare della filiale italiana, guardando al presente e delineando il futuro.
ca-technologies-il-vendor-della-filiera-del-softwa-1.jpgSecondo il manager il Cloud Computing è il paradigma tecnologico in cui il concetto di agilità si esprime al meglio. Ed è il modello di computing a cui CA Technologies si sta sempre più orientando. "CA Technologies ha fatto outing sul cloud in anticipo rispetto a molti altri vendor, più di 18 mesi fa, nel corso della penultima edizione del CA World in cui ha presentato la strategia Cloud", ricorda Solimene. Da allora ha fatto una serie di acquisizioni di medio cabotaggio - AppLogic, Arcot, Hyperformix, solo per citare  qualche nome - nessuna a caso né con l'obiettivo di diventare grandi ci tiene a sottolineare Solimene, ma orientate a completare il disegno di un'offerta che copre tutta la filiera del software.
L'idea di fondo della ‘Big Picture' tracciata da Solimene è infatti quella di essere il fornitore unico dell'intera filiera di produzione e post produzione del software. Una sorta di fabbrica con uno scheletro comune ed elementi costitutivi separati che rappresentato però un unico processo. Un'idea che si esprime attraverso il nuovo modello concettuale di Business Innovation Services (Bis), presentato durante la recente edizione del CA World di Las Vegas, attraverso cui la società mette a disposizione dei clienti innovazioni nei servizi di business, attraverso le fasi di modellizzazione, assemblaggio, automazione, con la sicurezza che è trasversale a tutti i livelli.
Un modello che aderisce in pieno al cloud computing
: man mano che il paradigma del cloud sale di volume tutta la catena di prestazioni e livelli di servizio agli utenti diventa frammentata e parziale. "Per questo avere una catena end-to-end è fondamentale.  E il fatto di essere autonomi dall'infrastruttura hardware rende intrinsecamente più sicuri", sottolinea Solimene.
Oggi i due fronti principali su cui è impegnata la società sono da una parte il consolidamento della strategia di offerta e dall'altra l'aggiustamento del modello organizzativo. La filiale italiana, in particolare, come racconta Solimene, si è ormai stabilizzata come struttura (opera con un organico nell'intorno delle 200 persone), dopo la razionalizzazione effettuata negli anni scorsi, a beneficio di una maggiore agilità sia per la stessa CA Technologies che per i clienti che chiedono relazioni più stabili e sicure.
E visti i tempi che corrono, il manager si dichiara soddisfatto dei risultati fino ad ora raggiunti (la società ha appena superato la metà dell'anno fiscale, ndr). E' però cambiato il bilanciamento del fatturato: sono diminuiti i nuovi progetti che fanno leva sull'innovazione a favore dei progetti di mantenimento e razionalizzazione di ambienti sia hardware che software: "I clienti investono sul consolidamento delle infrastrutture  e sulla concentrazione dei data center. E riducono il numero dei fornitori. Ci chiedono di consolidare i fornitori sulle nostre tecnologie, per questo studiamo una sorta di espianto di tecnologia e anche di sostituzione chiavi in mano", spiega Solimene. Per contro si investe di più sui lunghi contratti; i clienti rinnovano magari in anticipo i contratti e aggiungono ulteriori capacità.
La componente mainframe ha continuato a performare bene e i Servizi Professionali hanno tenuto. Così operando la filiale ha registrato risultati 2011 più o meno in linea con quelli dell'esercizio precedente. 

[tit:L'agilità della filiale italiana]
A cosa sta lavorando oggi la filiale per soddisfare i requisiti di agilità che la contraddistinguono sul mercato?
"In primis, punta sul valore; non è un vezzo, è una questione fondamentale, afferma Solimene. "Investiamo molto sulla formazione delle persone interne, che devono essere sempre più in grado di proporre soluzioni a problemi di business, che vanno oltre la sfera It. Oggi infatti l'innovazione passa da nuove figure: HR, vendita, pianificazione strategica, sono loro i nuovi interlocutori a cui rivolgersi.
E' una formazione studiata per differenti settori merceologici e differenti profili.
Si lavora sul cliente in team. A capo della squadra vi è un Account Director Manager che gestisce l'azione sul cliente e ne conosce a perfezione il modello di business; a lui riportano una serie di figure che vanno dai Customer Solution Architect con competenze sia tecnologiche che di business fino a tecnici specialisti di prodotto.
E' un nuovo modello di go-to-market che prevede anche l'utilizzo di nuovi tool, metodologie e competenze specifiche di cui l'Italia è tra i paesi pilota con Francia e Israele. L'Italia lavora in prevalenza sui temi della sicurezza e sulla misurazione dei livelli di servizio e delle prestazioni, la Francia sulla governance mentre in Israele la focalizzazione è su sicurezza, efficientamento e gestione evoluta delle infrastrutture cloud.
C'è poi la focalizzazione sui mercati verticali, quali il Finance e la Pubblica Amministrazione. Il finance rimane l'industry di riferimento: "In quest'area consolidiamo e cerchiamo di espanderci. E' in quest'ambito che sono in atto progetti di trapianto completi da un fornitore a un altro", dice Solimene. E la Pubblica Amministrazione Centrale sta dando grandi soddisfazioni alla filiale. C'è fermento sul tema della sicurezza della posta elettronica certificata e il mainframe gioca un ruolo di primo piano. E anche nell'ambito della Difesa e degli Interni la società sta portando avanti egregi progetti che ruotano intorno ai temi di sicurezza e monitoraggio delle prestazioni.
Ultimo, ma non meno importante, l'ambito dei Managed Service Provider, a cui si rivolgono le piccole medie imprese sempre meno interessate a portarsi l'It al proprio interno. "Per questa tipologia di aziende gli Mps diventeranno dei veri e propri fornitori di servizi di qualità a cui i vendor guardano come punto di sbocco," conclude Solimene.
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