Brian Gammage, Chief Market Tecnologist di Vmware: "Nell'era della virtualizzazione e del cloud l'IT sta cambiando profondamente e le aziende hanno a disposizione nuovi strumenti che consentono di fare le cose in modo diverso".
Si è da poco chiuso il Vmword 2011 a Las Vegas, durante il quale Vmware ha annunciato una serie di nuovi
prodotti e servizi per l'era post-pc, quella disegnata da
Paul Mauritz, numero uno della società, in cui si afferma
il modello dell'informatica end-user, che intende liberare dipendenti e organizzazioni IT aziendali anni di tecnologie informatiche complesse e centrate sui dispositivi, offrendo
un'esperienza dell'IT-come servizio focalizzata sull'utente all'interno di ambienti enterprise connessi.
In questo nuovo modello le
aziende sfruttano risorse cloud ibride pur mantenendo un ambiente gestito e protetto, offrendo ai loro dipendenti nuove modalità per collaborare con applicazioni e dati da qualsiasi dispositivo, quando e dove necessario.
E proprio questa vision è stato il punto di partenza di una
riflessione di Brian Gammage, nominato di recente
Chief Market Technologist della società, in particolare sul tema
dell'end-user computing. Nuovi metodi di interazione richiedono un modello di computing differente. Nel 2010 il numero di macchine virtuali esistenti ha superato quello delle macchine fisiche. Anche sul fronte applicativo le cose stanno cambiando. Le applicazioni che girano su Windows stanno lentamente diminuendo e nel 2012 le applicazioni indipendenti dal sistema operativo diventerano la maggioranza. Il 2014 segna un momento importante: Microsoft smetterà di supportare il sistema operativo Windows XP. E' uno momento decisivo, entro il quale molte aziende dovranno necessariamente aver optato per un altra piattaforma operativa.
"L'end user computing non è solo tecnologia, ma riguarda soprattutto
il modo in cui si lavora con le tecnologie, la produttività dell'asset numero uno delle aziende che sono le persone. Siamo in un periodo di profonda maturità dell'IT. Le aziende cambiano la dotazione IT, ma a differenza del passato in cui la scelta della tecnologia era obbligata - tutti avevano il pc - oggi le aziende hanno una maggiore possibilità di scelta. Oggi si lavora in modo globale e collaborativo, non focalizzato sulle piattaforme e i dispositivi. Virtualizzazione e cloud consentono di fare le stesse cose ma in modo diverso. Occorre quindi rifocalizzare le risorse e gli sforzi, ridurre i costi operativi ed eliminare le inerzie. E' un processo evolutivo e non rivoluzionario" spiega Gammage.
E prosegue: "Non ci può essere una strada uguale per tutti, per questo una misura per tutti non può andare bene. Diventa quindi fondamentale
mappare la capacità tecnologica sulle necessità degli utenti. Un'azienda deve
potere scegliere a quali applicazioni utilizzare e con quale dispositivo accedere ad esse. Ma è necessario
applicare policy e poterle modificare centralmente. Non basta cambiare, è necessario avere la capacità di gestire".
Le aziende però non hanno ancora ben chiaro come muoversi; la confusione regna sovrana. Per questo Vmware si pone come partner delle aziende che vogliono orientarsi verso l'end user computing. Un end user computing che è sotto pressione sotto diversi fronti: di budget - ancora troppo spostato sui costi operativi e non investito in innovazione, di compliance -i rischi stanno aumentando; di business e dell'utente – quest'ultimo scappa al controllo.
Vmware ha individuato alcuni passi principali per uscire dalla spirale e
compiere un processo di evoluzione tecnologico, non una rivoluzione, il viaggio dell'era post-Pc: in primis, occorre
razionalizzare e sfruttare ciò che si ha già in casa (virtualizzare) per creare la capacità di rinvestire in nuove applicazioni, poi si
abbracciar il cloud, e, infine si abbandona il desktop a favore del cloud. Tre tappe da approcciare e seguire secondo tempi e modi che rispondono alle necessità specifiche di ogni singola azienda.
Gli
annunci del VMworld 2011 vanno via via ad arricchire con soluzioni il concretizzarsi della vision aziendale.
La società ha presentato
nuovi prodotti e servizi basati sul cloud che aiutano le aziende a liberarsi dai modelli dei desktop basati su dispositivi accelerando il passaggio verso un nuovo modo di lavorare nell'era post-PC. Tra questi rientra la versione
5 di VMware View (disponibile dal 14 settembre), che semplifica il controllo e la gestibilità dell'IT offrendo un desktop virtualizzato che introduce miglioramenti fino al 75% sulla banda larga su connessioni Lan e Wan, supporto avanzato della grafica 3D, integrazione scalabile della comunicazione unificata per servizi voce e video dei maggiori operatori del settore (per es. Avaya e Mitel), e personalizzazione dei desktop virtuali con gestione integrata dei profili utente.
E nuovi aggiornamenti rientraono in specifico nella strategia Horizon, che cerca di rispondere ai
nuovi requisiti dell'end user computing di fornire accesso sicuro a una forza lavoro sempre più mobile e gestire la grande diversità di dati, applicazioni e dispositivi da cui dipendono le attività di business, pre
Le novità relative a VMware Horizon prevedono
l'estensione dei vantaggi del suo engine per le identità,
le policy e i diritti anche alle applicazioni Windows virtualizzate e agli ambienti mobile connessi, mettendo a disposizione una piattaforma aperta incentrata sull'utente per la distribuzione di tipologie di applicazioni differenti appartenenti a un catalogo unificato per una vasta varietà di dispositivi.
Il componente VMware Horizon Application Manager - un hub che dà accesso sicuro che si pone come unico punto di gestione - propone ora una
console centralizzata per gestire accessi, deployment e aggiornamenti di applicazioni Windows virtualizzate indipendentemente dal tipo di dispositivo e dal sistema operativo sottostante. Queste nuove funzionalità saranno disponibili in versione beta entro la fine dell'anno in Usa (in Italia nel 2012).
Il catalogo applicativo unificato di Horizon promette vantaggi tanto all'IT quanto agli utenti finali facendo condensare silos di identità separati all'interno di un'unica identità enterprise per proteggere l'accesso dei dipendenti su cloud pubblici e privati.
E al fine di
semplificare l'accesso e la condivisione delle informazioni tra persone e dispositivi mobili, la società ha presentato in anteprima due
nuove tecnologie destinate all'utenza finale: Project AppBlast e Project Octopus.
Project AppBlast permetterà la distribuzione universale di qualsiasi applicazione, incluse quelle Windows, attraverso qualunque browser compatibile con HTML5, consentendo così l'accesso istantaneo alle applicazioni da remoto senza l'appesantimento dovuto al sistema operativo sottostante.
Project Octopus sfrutterà, invece, la tecnologia per la sincronizzazione dei dati di VMware VMware Zimbra e Mozy per consentire la collaborazione e la condivisione di dati e informazioni in ambiti enterprise. Project Octopus offrirà, inoltre, una semplice modalità di integrazione con VMware Horizon, VMware View e Project AppBlast per creare un servizio cloud enterprise sicuro.