Antonia Figini, Country Manager: "NetApp, è la società che cresce più velocemente nel mercato storage. Nel 2010 ha registrato un +30% di fatturato". Presentate una serie di novità che si collocano nell'ambito del cloud computing.
Un trend continuo di crescita: è quello che sta vivendo da anni
NetApp, che, come racconta
Antonia Figini, Country Manager della filiale italiana, è la società che cresce più velocemente nel mercato storage.
L'occasione di incontro riguarda
la presentazione di una serie di novità tecnologiche relative alla
piattaforma di gestione NetApp OnCommand,
l'estensione del programma Alliance Technology Partner e l'annuncio ufficiale del programma per i service provider. Ma è anche momento per fare
il punto della situazione societaria con la manager italiana e avere una vista più estesa, fornita da
Tom Mendoza, Vice Chairman di NetApp, di passaggio in Italia.
Gli ultimi dati a disposizione indicano
un fatturato societario 2011 pari a 5,1 miliardi di dollari, in
crescita del 30% sull'esercizio precedente. In particolare,
nell'ultimo trimestre 2011 (febbraio 2010- aprile 2011) la società ha riportato
un fatturato in crescita del 33% (1,172 miliardi di dollari), un utile netto pari a 183 milioni di dollari, un "utile per azione" raddoppiato, e
648 milioni di dollari investiti in R&D (13% del fatturato).
Le analisi Idc vedono NetApp occupare la
seconda posizione nel mercato Nas+San (dischi interni) con una percentuale
del 16,1%, dietro Emc (30,8%, che cresce più lentamente) ma davanti a Ibm (11,5%), HP (10,0%), Dell (7,6%)."
NetApp continua a crescere in modo organico, focalizzandosi sul mercato della gestione delle informazioni – hardware e software. Effettua esclusivamente
acquisizioni di natura tecnologica, come quella di
Engenio, la divisione di sistemi di storage esterno di Lsi. Dal 2006 è il vendor numero due a livello europeo – anche se in alcuni paesi come la Germania e l'Olanda vanta la prima posizione – e
l'obiettivo è diventare il numero uno in tutta Europa" afferma Figini.E veniamo alle novità...le illustra
Dario Regazzoni, un passato in Vmware, oggi un ruolo di
Technical Manager in NetApp Italia. Il contesto di riferimento è quello del
Cloud Computing: "Ancora oggi
si fa un gran parlare di cloud, ma fattivamente non ci sono molte realizzazioni presso i clienti. E' però
aumentata la consapevolezza del fatto che l'IT utilizzato come servizio è una strada perseguibile e porta efficienza e flessibilità nelle aziende. E oggi non è tanto un problema di 'se' farlo o meno'quanto di 'come' implementarlo". "Il motivo di così tanta attenzione sullo storage risiede nel fatto che i
dati sono al centro delle architetture cloud.
Le infrastrutture cloud del futuro infatti dipendono dallo storage, che, come concepito da NetApp in
un'architettura unificata consente di scalare velocemente sia in orizzontale che in verticale, rende possibile operazioni non-stop, offre sicurezza multitenancy e la componente analitica e di automazione dei servizi", spiega Regazzoni.
NetApp propone un'evoluzione a un approccio a servizio che prevede
diversi livelli di implementazione di "cloud", attraverso la costruzione di mappe di opportunità relative all'introduzione delle tecnologie.
Ed è proprio in un contesto cloud che si inserisce l'ultimo annuncio societario, relativo a
nuove funzionalità di gestione di NetApp OnCommand per
controllare, automatizzare e analizzare l'infrastruttura storage condivisa e ottenere una maggiore ottimizzazione ed efficienza dei servizi.
Il nuovo software di gestione
fornisce i quattro tasselli necessari per realizzare un'infrastruttura cloud storage in ottica privata:
catologo dei servizi, service analytics (cruscotti che danno visibilità sui livelli di servizio, performance,...),
automazione e self-service.
In particolare, il
nuovo NetApp OnCommand Unified Manager permette di creare un catalogo dei servizi storage e di offrire un'automazione basata su policy che comprende provisioning, protezione dei dati e monitoraggio dei servizi. La componente OnCommand insight offre analitiche di servizio per lo storage e l'infrastruttura
Nel frattempo continua ad
estendersi l'ecosistema dei partner - secondo il programma
Alliance Technology - le cui offerte si integrano con quella storage NetApp al fine di favorire la gestione e l'automazione dell'infrastruttura cloud.
Bmc, CA Technologies, Fujitsu e, Microsoft, newScale, Tivoli e Vmware sono tra i
20 nomi che compongono ad oggi il gruppo.
Ragionando in ottica di
cloud pubblica, la scelta effettuata da NetApp è invece quella di
lavorare coi service provider. Per questo, la società ha lanciato un programma specifico per i service provider in ambito storage, che oggi
conta circa una trentina di partner (Interative, Logicalis, Quest, Siemens, terramark, T-Systems, Unisys, ...) in grado di offrire
più di 50 servizi cloud a livello mondiale a oltre un miliardo di utenti. "Con i system integrator mettiamo a punto un modello di go-to-market congiunto che va oltre la pura relazione commerciale e poggia sulla condivisione di sviluppo
di servizi". A breve
si attende l'annuncio della collaborazione con un service provider italiano. Ripercorre le principali tappe della storia societaria
Tom Mendoza, a partire dal 1992, anno di fondazione fino ai tempi a partire dall'era Internet, la virtualizzazione e oggi il cloud computing. "Il
cloud computing è un fenomeno di grande proporzioni che corre velocemente. Nei prossimi anni si affermerà principalmente nella declinazione 'privata' e avrà a che fare con
la protezione e la sicurezza dei dati, che crescono in maniera esponenziale e per questo, vanno sempre più protetti e archiviati in modo efficiente e sicuro". E prosegue: "Il
cloud è un percorso obbligato: "no choice"; i clienti richiedono servizi as a service e vogliono pagare per ciò che utilizzano. E quando decidono di cambiare cercano
un partner tecnologico capace di reagire con rapidità ai cambiamenti. NetApp lo fa da sempre."