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NETASQ porta la sicurezza nel virtuale

Lo scorso 27 aprile la società ha presentato nuove appliance che combinano la virtualizzazione con la sicurezza perimetrale. Ce ne parla Alberto Brera, Country Manager di NETASQ Italia.

Tecnologie
NETASQ, società notanetasq-porta-la-sicurezza-nel-virtuale-1.jpg  per la fornitura di soluzioni di sicurezza unificata (UTM), comprendenti una gamma di dispositivi che combinano le funzioni di firewall, una tecnologia di prevenzione contro le intrusioni in tempo reale e numerose altre funzioni di sicurezza, ha lanciato un portafoglio completo di soluzioni di sicurezza perimetrale che coniugano i vantaggi della virtualizzazione e funzionalità di sicurezza "future-ready" che vanno ad affiancare e complementare l'offerta tradizionale di appliance di sicurezza.Tra le principali caratteristiche distintive: tutte le funzionalità di sicurezza presenti nell'offerta di appliance tradizionali; IPS-firewall/UTM a livello software;  modello di vendita a canone senza costo d'acquisto iniziale e special bonus per gli operatori del cloud con molti server da proteggere.
Scende per noi nel dettaglio della nuova proposta societaria Alberto Brera, Country Manager di NETASQ Italia. 

NETASQ rientra tra i vendor di sicurezza informatica che hanno scelto di operare nel mercato della virtualizzazione. Quali i motivi alla base di questa scelta?     
La virtualizzazione dei server e, più in generale, dei sistemi informativi è un trend del mercato a cui tutte le aziende di ogni dimensione guardano con particolare attenzione.Per le Piccole e Medie Imprese, le cosiddette PMI, che  puntano all'innovazione e all'aumento della produttività, la  virtualizzazione si traduce in grosse economie di scala e forti riduzioni dei costi, consentendo loro di risolvere i problemi di manutenzione e mantenimento dei server, mediante l'utilizzo di un minor numero di appliance fisiche rispetto all'approccio tradizionale. E si parla di economie di scala anche per le grandi aziende per le quali la virtualizzazione è una tecnologia che rende la gestione del sistema informativo molto più flessibile.Virtualizzare è quindi una direzione dettata dal mercato che per NETASQ si traduce in una grossa opportunità, poiché virtualizzare il sistema informativo presuppone necessariamente che si virtualizzino anche le difese del sistema stesso, per non rischiare di degradarne la sicurezza.Per  proteggere i sistemi in un contesto virtualizzato occorre infatti che anche il firewall sia virtuale; al contrario è molto complesso configurare un firewall tradizionale affinché protegga un insieme di server virtuali in modo efficace. Le aziende che hanno virtualizzato la propria topologia di rete avranno quindi bisogno di un firewall o di un sistema di Intrusion Prevention virtualizzato. Per questi motivi NETASQ ha ritenuto opportuno calare la propria architettura di appliance di sicurezza perimetrale tradizionale anche nel virtuale. 

Può fornirci qualche indicatore numerico di questo mercato?
Solo un paio di numeri per capire la portata del fenomeno. Gartner dice che a livello mondiale  l'84% delle aziende stanno valutando di virtualizzare i propri sistemi entro i prossimi 12 mesi; in Italia invece, secondo una recente ricerca Microsoft condotta su un campione di 700 aziende italiane,  il 59% delle imprese intende valutare e passare alla virtualizzazione entro i prossimi 18 mesi.  

Con i nuovi annunci NETASQ entra quindi a pieno titolo nel mercato della virtualizzazione?
Esattamente. Lo scorso 27 aprile ha lanciato la propria suite di sicurezza anche nel mondo della virtualizzazione, presentando una nuova famiglia di soluzioni di sicurezza virtualizzate, immediatamente disponibili, che vanno ad affiancare e a completare l'offerta tradizionale di appliance UTM. 

A quali target di mercato si rivolge la nuova offerta?
NETASQ indirizza in modo preciso fasce di mercato differenti sia nell'offerta tradizionale di appliance sia nell'offerta virtualizzata. L'offerta tradizionale prevede modelli differenti per fasce  differenti di utenza: dalle macchine più piccole a quelle più grosse, in base al throughput ed alla connettività richiesta. Poiché nel caso delle Virtual Security Appliance non esiste una corrispondenza fisica di un appliance, ma si tratta di software, l'offerta di declina per: Server (operatori del cloud), Imprese e Pmi.Le nuove soluzioni sono compatibili con VMware vSphere e Citrix XenServer, i leader di mercato della virtualizzazione, di cui NETASQ è partner.
Le soluzioni VS5 e VS10 per i server offrono protezione in tempo reale contro minacce attuali e future per uno specifico numero di server virtualizzati.La Virtual Appliance per Imprese (VU, unlimited) è una soluzione adatta per le aziende di grandi dimensioni che desiderano tributare alle loro applicazioni critiche lo stesso livello di sicurezza garantito in una rete tradizionale. La VU è stata sviluppata per offrire una gestione centralizzata di molteplici dispositivi di sicurezza fisici e virtuali. Supporta la segmentazione della rete virtuale e fornisce una protezione ottimale per le comunicazioni inter-sito. Il motore di prevenzione contro le intrusioni posto nel kernel della Virtual Appliance per grandi aziende analizza in tempo reale il flusso di dati.
Per le Pmi, infine, NETASQ offre le soluzioni V50, V100, V200 e V500, che permettono una gestione unificata delle minacce informatiche (UTM) matura (firewalling, antivirus, antispam, content filtering), basata sulla sua tecnologia IPS proprietaria, unendovi tutti i benefici di un ambiente virtualizzato (compreso il load balancing, la portabilità ed un veloce ripristino delle configurazioni).

Come si articolano i differenti modelli?
Per le Pmi i modelli si articolano e differenziano per numero di indirizzi IP - da 50 a 500 utenti - e per  un numero limitato di tunnel Vpn: da 100 a 1.000. Nei modelli per l'Enterprise il numero di indirizzi IP prottetti è illimitato mentre il numero di tunnel Vpn è 10 mila. Per l'Enterprise vale quindi il concetto di ‘licenza unlimited', che favorisce forti economie di scala se si hanno molti IP da proteggere. La versione Server prevede due modelli: per 5 Virtual Machine e per 10 Virtual Machine. In questo caso il numero di tunnel Vpn è 10 mila, ben al di sopra di quanto potrebbe ragionevolmente servire. E un ulteriore plus offerto da NETASQ, come nelle appliance tradizionali, anche nelle appliance di sicurezza virtuali è previsto il prodotto SEISMO, il nostro modulo di vulnerability assessment. NETASQ è uno dei pochissimi vendor di sicurezza che sotto il capello di UTM offre infatti un sistema di vulnerability assessment nel mondo virtualizzato, per fare un'analisi delle vulnerabilità applicative delle macchine protette.  

Non si rischiano possibili sovrapposizioni tra le due offerte societarie o che una escluda l'altra?
Assolutamente no; si tratta di due offerte complementari. I mercati sono già fatti o si stanno facendo e rispondono a necessità differenti. Le imprese che necessitano di appliance fisiche continueranno ad acquistare questa tipologia di macchine. Il mercato di fascia medio alta che ha già virtualizzato è per noi un mercato nuovo, un potenziale nuovo target per la sicurezza virtuale. Rinveniamo però anche situazioni in cui la migrazione avviene in modo graduale, quindi l'infrastruttura IT consta di una combinazione di sistemi fisici / virtuali. In questi casi, l'appliance di sicurezza virtuale rappresenta un'ottima "seconda linea di difesa".  

E a livello di pricing quali le novità?
Per questa tipologia di appliance di sicurezza virtualizzate NETASQ ha scelto la formula della vendita a canone; una novità assoluta per chi da sempre ha venduto appliance in modo tradizionale, chiedendo quindi come prassi almeno il prezzo dell'hardware. Trattandosi in questo caso di software, NETASQ ha ritenuto essere una buona idea quella di utilizzare l'approccio a canone. Il cliente quindi non ha un costo fisso iniziale, un ‘initial fee', ma annualmente acquista l'abbonamento agli aggiornamenti e di anno in anno è poi possibile rimodulare la configurazione e la richiesta. 

Come la veicolate la nuova offerta sul mercato?
Applicando il nostro modello di business,  che prevede la vendita indiretta al 100%. Una parte dei nostri 120 partner – system integrator presenti sul territorio italiano – dispone già di un'offerta di virtualizzazione  e quindi a loro NETASQ proporrà la rivendita della propria versione della  virtual security appliance. Questi partner che già trattano il virtuale si sono già dichiarati molto interessati alla proposta.Un'altra parte di system integrator andremo a cercarla fuori dal mercato tradizionale.Da questo mese di maggio comunque partirà l'attività di coinvolgimento dei partner.
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