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Paolucci (Microsoft), la ripresa del Paese passa dal software

Alla recente partner convention di Gruppo TeamSystem, tenutasi a Riccione, Umberto Paolucci, VP Microsoft e Senior Chairman Microsoft Emea, parla del ruolo decisivo giocato dal software per la ripresa del Paese.

Tecnologie
E' positivo il messaggio che arriva da Umberto Paolucci, VP Microsoft e Senior Chairman Microsoft Emeaai circa 600 partner di Gruppo TeamSystem riuniti la scorsa settimana a Riccione all'annuale Partner Conference organizzata dal gruppo pesarese.
Quella tra Microsoft e Gruppo TeamSystem è una relazione di lunga data che punta al futuro; basti pensare che entro il primo semestre del 2012 tutta l'offerta gestionale di TeamSystem sarà traghettata sul framework .Net di Microsoft.
"In uno scenario che cambia si può aumentare la propria leadership, dice Paolucci alla platea; occorre fare in modo più semplice e più in fretta per creare valore al cliente".
 "Oggi il campo d'azione si trasforma, le regole del gioco cambiano, continua; sono trasformazioni che modificano gli assetti ma creano anche nuove opportunità. L'importante è non rimanere troppo focalizzati, occorre guardarsi attorno. L'innovazione, infatti, non è sempre al centro, si colloca tra gli interstizi, bisogna coglierla e saperla interpretare. Bisogna guardare alla crisi come una grande opportunità, capire fino in fondo che le cose non tornano come prima e i cambiamenti in atto non riguardano solo i vendor ma anche i clienti, che giocano un ruolo sempre più strategico. E le aziende che producono software devono comprendere il loro valore  in questo processo di profonda trasformazione".
Non c'è una formula magica per affrontare la crisi. Paolucci indica la strada dell'innovazione che punta alla ricerca di nuovi percorsi da prendere, orientati verso nuovi mercati e segmenti, lasciando alle spalle le attività che non ha più senso seguire. E l'enfasi viene posta proprio sul ruolo strategico che l'IT, ma soprattutto il software, possono giocare in questo processo di innovazione. Un'IT, dice Paolucci, che dal 2009 al 2013 creerà 31 mila nuovi posti di lavoro.
"Per quanto in sofferenza, sottolinea Paolucci, l'IT rappresenta un'importante parte della soluzione, non del problema. La ripresa è possibile solo operando in modo congiunto e sinergico. Ciascun elemento in gioco deve fare responsabilmente la propria parte, perché la somma delle parti farà la soluzione".
Solo cambiando e innovando si va verso il futuro. "E' quello che ha fatto Microsoft, enfatizza Paolucci, che da sempre investe in Ricerca&Sviluppo, nelle persone e nei partner. Un'innovazione su tutti fronti: consumer, on line, enterprise, Pmi. E il nostro valore aggiunto sono i partner, in Italia circa 25 mila. Oggi Microsoft offre loro l'opportunità di Bpos, Business Productivity Online Standard Suite, un business più semplice al fine di espandere l'adressable market, aumentare il giro di affari e la velocità del business".
L'Italia non ha ancora colto appieno le opportunità insite nella crisi e sconta un ritardo su altri Paesi nella ripresa. "L'Italia ha perso alcune opportunità per l'IT, dice Paolucci, ma non deve darsi per vinta, ne esistono di nuove. Deve puntare sul Made in Italy, sulle aziende che esportano, sui 255 mila professionisti dell'IT che supportano i distretti, sulle eccellenze che la distinguono nel mondo". 
Il tutto senza perdere di vista il software. "Bisogna capire qual è il perimetro entro il quale il software è in grado di abilitare uno scenario positivo per il Paese, prosegue  un Paese  che deve essere reinventato. Il percorso è ancora lungo.  L'Italia è ancora molto analogica e poco digitale. La Pubblica Amministrazione deve essere proattiva, deve compiere un lavoro serio con il ‘privato'. E i fornitori di software hanno in mano la chiave per inventare di nuovo il Paese".
"Dobbiamo essere consci del nostro ruolo di fornitori di IT e di software in particolare, conclude Paolucci; il software è pervasivo, si muove per osmosi, è come un gas che occupa gli spazi vuoti. Solo facendo ciò, conclude Paolucci, si contribuirà a costruire un'Italia digitale ad andare in un mondo che digitale lo è già".
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