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Vmware: la virtualizzazione che 'energizza' il business

Il numero uno della virtualizzazione incontra i clienti. Al Virtualization Day di scena ieri a Milano ce ne erano circa 800, giunti per conoscere le ultime novità della società: Vsphere, il sistema operativo per data center e cloud computing, e VmView 4.0, la soluzione per la virtualizzazione del desktop.

Tecnologie
Vmware e virtualizzazione: una formula riuscita. Lo testimoniano i circa 800 partecipanti del Vmware Virtualization Day, tenutosi ieri a Milano. Un numero che  è destinato a superare la soglia dei  1.200 partecipanti con la replica dell'evento a Roma, prevista domani 19 novembre.
"Quanta strada fatta dalla prima edizione, solo cinque anni fa, quando gli iscritti erano 50". C'è una certa soddisfazione nelle parole di Alberto Bullani, Regional Manager della filiale italiana nel discorso di apertura della sessione plenaria. "La virtualizzazione è una must tecnologico, ha dichiarato. Si pensi che nella classica 2009 delle priorità dei Cio di Gartner è passata dalla terza posizione del 2008 alla posizione numero uno, seguita dal cloud computing. E' una tecnologia che abilita il business e Vmware, con una quota di mercato che sfiora il 90% può ritenersi a tutti gli effetti la virtualization company' per eccellenza. Sono infatti l'89% le applicazioni virtualizzate nel mondo che girano su Vmware".

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L'attenzione al tema è alta, quello che manca secondo l'azienda, è l'accettazione della tecnologia IT,  e nello specifico della virtualizzazione, come elemento abilitante il business. "Un'accelerazione all'adozione della virtualizzazione è stata impressa dalla crisi finanziaria in atto, ha spiegato Bullani. La virtualizzazione consente di risparmiare, ottimizzare le infrastrutture e di conseguenza di essere più competitivi sul mercato. C'è però  ancora molto da fare in questa direzione: oggi circa il 70% del budget IT è ancora destinato a tenere accesa e funzionante l'infrastruttura, laddove potrebbe essere utilizzato per innovare".
Ed è per favorire tale passaggio che per l'evento la società ha scelto come claim: "Energize your business", per spiegare come in sostanza con la virtualizzazione sia possibile spostare i budget dal mantenimento dell'infrastruttura all'accelerazione del business.
Sono tre le principali declinazioni con cui Vmware porta energia al business: finanziaria, umana e "green".
Virtualizzare significa ottimizzare le energie finanziarie: ottenere di più spendendo meno. "Un progetto Vmware consente di ridurre il costo capitale del 50-80% e i costi operativi del 25%", ha detto Bullani.
Significa anche impiegare bene "l'energia umana": dal gestire l'hardware al supportare il business. "Virtualizzare vuol dire semplificare, automatizzare i processi, fare con le stesse persone molte più cose e dedicarle ad attività di valore che vadano oltre il day-by-day", ha enfatizzato Bullani. Virtualizzare con Vmware, per esempio, porta a una riduzione media del 33% delle attività amminiitrative di routine.
Consumare meno e più consapevolmente è la terza declinazione della virtualizzazione: "Virtualizzare consente di ridurre i consumi; per esempio fino all'89%  di quello energetico dei data center" ha sostenuto Bullani. 

[tit:Virtualizzazione: dal server al destop fino al cloud computing]
Oggi la virtualizzazione proposta da Vmware si spinge dalla server consolidation alla virtualizzazione della componente desktop, per arrivare poi a un livello logico dell'infrastruttura, in cui l'IT verrà percepita come un'utility, una servizio fruibile come l'energia elettrica. E qui per intendersi si parla di cloud computing. "Dal consolidare solo i server, ha affermato Dario Regazzoni, System Engineer Manager di Vmware Italia, l'idea è quella di gestire tutto l'IT come un pool di risorse che disaccoppia la parte applicativa da quella infrastrutturale. Un'IT come risorsa basata su metodologie comuni, che verrà distribuita sotto forma di servizio, trasparente rispetto al livello fisico e logico".

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Ripercorrendo alcune tappe tecnologiche saliente nel 2001 Vmware ha presentato il concetto di virtualizzazione dei server con Esx, realizzando il consolidamento dei server fisici in un unico server virtuale. Nel 2003 è stata la volta di Vmation. "Vmware ha fatto la storia della virtualizzazione, ha sottolineato Bullani; basti dire che un prodotto come Vmotion il nostro principale competitor (lo ha annunciato solo oggi."
Il 2009 è stato invece l'anno di due annunci importanti: in primavera è stata presentato Vsphere, il sistema operativo del data center, e proprio in questi giorni è stata la volta di View 4.0, la nuova soluzione di virtualizzazione desktop.
Vshpere è la piattaforma univoca che consente di di ottimizzare l'utilizzo di tutte  le risorse IT (server, desktop, storage e networking) al fine di creare un ambiente virtuale. Basata su concetti di astrazione, aggregazione e redistribuzione la piattaforma prevede l'integrazione di componenti di terze parti (networking, chipset, storage, sciurezza,...) attraverso Api, tutto a livello di hypervisor. "Il tutto, ha assciurato Regazzoni, offrendo estrema semplificazione, standardizzazione e automazione".
VMware View 4.0, basata su Vshpere, è la soluzione di virtualizzazione desktop per trasformare il desktop aziendale in un servizio erogato e gestito centralmente dall'IT. Ed proprio sulla virtualizzazionde del desktop che Vmware spingerà l'acceleratore nel corso del 2010.
Tra le principali funzionalità della soluzione: gestione semplificata, provisioning flessibile e on demand per migliaia di desktop e applicazioni simultaneamente. Amministrazione centralizzata per migliaia di desktop da un'unica console; flessibilità ed esperienza utente, con accesso always-on ad applicazioni e desktop da qualsiasi dispositivo; definizione di Sla differenti per i desktop in termini di disponibilità, disaster recovery, failover e scalabilità di classe enterprise, per decine di migliaia di utenti all'interno dell'azienda; maggiore sicurezza e conformità grazie alla gestione centralizzata delle autorizzazioni e degli aggiornamenti delle policy di sicurezza.

[tit:Vmware Italia: meglio delle altre country]
Una storia di un business sano che continua a crescere quello di Vmware. Nata nel 1998, lo scorso esercizio 2008 (chiuso il 31 dicembre 2008) la società ha chiuso con un fatturato pari a 1,9 miliardi di dollari e un organico di 7.000 dipendenti. Le previsioni di chiusura per il 2009 sono positive e parlano di un risultato in leggera crescita.
Nel panorama delle filiali societarie, quella italiana si è distinta per i risultati conseguiti. "Nel corso del 2009 l'Italia ha superato gli obiettivi numerici che si era data. A favorire questo risultato sono state le grandi aziende nel primo semestre, mentre nel secondo trimestre il maggior contributo è venuto dalla aziende di taglio Pmi, ha dichiarato Bullani. Le Pmi stanno capendo il valore della virtualizzazione, non più come centro di costo ma di eccellenza e Vmware presta molta attenzione a queste realtà, tanto da aver confezionato l'evento Virtualization Day proprio per loro". 
A favorire un'adozione più standardizzata e di massa nelle Pmi gli esempi di realizzazione nel settore bancario in primis, seguiti dal manifatturiero  e dal telco. "Stiamo notando una certa effervescenza nella Pal e nella Sanità locale, che prendo spunto ed esempio da grosse realizzazioni nella Pac (Tribunali e Ministeri)". ha detto Regazzoni.
Oltre ad aver effettuato molte vendite sul territorio italiano, la filiale si è distinta per aver realizzato vendite strategiche: ha portato a casa infatti il più grosso contratto di servizi in Europa con un cliente italiano, così come il più grosso progetto europeo desktop e presto svelerà un altro progetto europeo di disaster recovery (Site Recovery Management)
Una nota di chiusura: nel corso dell'evento non sono mancati i confronti e i riferimenti alla competition. In sostanza Vmware, che opera quasi in un regime di monopolio, sente solo la pressione che viene da un competitor come Microsoft. "Microsoft è l'unico competitor credibile, ha concluso Bullani. E' aggressiva dal punto di vista marketing, ma al suo arco ha solo parole, non tecnologie. Siamo distanti da Microsoft sia per gap temporale che tecnologico." 

[tit:Telecom Italia: il più grande progetto di virtualizzazione server]
Il più grande cliente di Vmware in Italia è Telecom Italia con cui la societaà sta lavorando a un progetto di consolidamento ( fattore 1:6) di un'infrastruttura data center composta da 12 mila server. Come ha spiegato Andrea Livatino di Telecom Italia: "Da una valutazione effettuata da un'infrastruttura data center costituita da 12 mila server saremmo passati a una di 16 mila nel 2016. Che avrebbe voluto dire: aumentare gli investimenti IT per l'acquisto di nuovi server e per i costi indotti di manutenzione e gestione. La società ha quindi deciso di cambiare strategia".
Il progetto Next Data Center Generation è partito a metà del 2008 e terminerà a metà del 2011. Si tratta di un progetto triennale che prevede di consolidare i server riducendone il numero da 12 mila a 2 mila.
"Telecom Italia, ha affermato Livatino, ha previsto un nuovo modello che si basa sulla virtualizzazione e prevede server farm standardizzate, un maggior utilizzo delle risorse (dal 30% al 90%), la compressione dei tempi di delivery secondo le esigenze del business".
Ad oggi i risultati preliminari parlano di 4.000 server dismessi, circa 400 server fisici consolidati al mese, un 20% di riduzione del consumo energetico, una riduzione del 30% dello spazio server nel data center. "Oggi più del 95% dei server che eroghiamo sono consolidati, ha sottolineato. Spegniamo server fisici e continuiamo ad accendere server virtuali".
Ngdc si basa su un catalogo standard di servizi infrastrutturali offerti che abilita l'automazione dei processi. Il catalogo è stato definito sull'analisi preventiva dell'architettura, delle esigenze comuni e dei requisiti di operazione e sicurezza.
Visti i risultati ottenuti Telecom Italia ha quindi pensato di utilizzare il modello (un cloud interno), per erogare servizi all'esterno alle Pmi (è questa l'iniziativa Impresa Semplice).
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