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Cloud Computing in Italia: piccolo ma crescerà

E’ un mercato agli inizi ma con alto potenziale di crescita; ha i requisiti per diventare una grande trasformazione, che è imminente e impatterà in modo deciso su Business e IT. Nextvalue delinea scenario, tendendenze future e opportunità.

Tecnologie
Direzione Cloud Computing; è questa una delle primarie strade sulle quali le aziende italiane intendono incamminarsi.
Si tratta di un nuovo  paradigma che promette di essere la soluzione a molti problemi di utilizzo dell’IT in azienda.
Il fenomeno è stato studiato da Nextvalue, società indipendente di managing consulting e di ricerca applicata nell’Ict,  che nei giorni scorsi ha presentato a Milano i risultati di una condotta in Italia su questo tema nel corso di un evento organizzato con la collaborazione di Emc, Google, Ibm, Microsoft, Oracle, Reply e Vmware, intitiolato“ Cloud Computing, SaaS, Virtualization: L’impresa crea valore scalando la commodity dell’IT”.
A che punto è il Cloud Computing in Italia? Perché si adotta tale paradigma? Cosa ci si aspetta da questo muovo modello di computing? Quali sono in quest’ambito le intenzioni e priorità di investimento nei prossimi 12 mesi delle aziende italiane?
NextValue ha cercato di dare risposte a queste domande, operando su un panel a cui hanno aderito 100 Cio ( 39% imprese Top con un fatturato di oltre 250 Milioni di Euro e 61% imprese Medio-Grandi con un fatturato tra i 100 e 250 Milioni di Euro) appartenenti a diversi segmenti di mercato (2% Telco e Media, 4% Assicurazioni, 5% Sanità, 6% Banche e Finanza, 7% Logistica e Trasporti, 8% PAL, 16% Utilities, 20% Commercio-Gdo-Retail, 32% Industria).
“I risultati della nostra ricerca” ha dichiarato Alfredo Gatti, Managing Partner Nextvalue “ confermano che sia giunto per il settore IT il “momentum”, in quanto siamo di fronte a un potenziale grande cambiamento. La necessità di contenere i costi sta aprendo nuove prospettive all’IT, e ciò che mi convince del Cloud Computing è la sua capacità di creare nuove ragioni di valore, siano esse originate da costi, di ordine di grandezza, più bassi o dal time to market estremamente più veloce”.
“La ricerca” ha continuato Gatti “convalida che il mercato è ancora agli inizi ma ha un alto potenziale di crescita. Per evitare aspettative irrealistiche e disillusioni bisogna affrontare la situazione con molto pragmatismo partendo da ciò che oggi è il Cloud Computing, tenendo d’occhio un futuro che a noi sembra veramente molto prossimo.”
La ricerca, condotta nel mese di giugno 2009,  dà forte enfasi alla relazione tra Cloud Computing e Virtualizzazione, espressioni di uno stesso fenomeno.
La Virtualizzazione, pur essendo ancora percepita come un processo tattico strettamente connesso alla riduzione dei costi IT, nella realtà ha un forte impatto sull’architettura e sul modo di funzionare dell’intera IT ed è parte di una strategia complessiva di medio-lungo termine; il Cloud Computing ha tutte le caratteristiche per diventare una grande trasformazione, che è imminente  e impatterà in modo deciso su Business e IT.
Non stupisce quindi che tra le tecnologie ritenute strategiche per l’impresa la Virtualizzazione abbia la meglio sulle altre, stancandole di molto;  viene citata dal 66% degli intervistati, mentre il Cloud Computing viene considerato dal 56% degli intervistati come una forma estrema di Virtualizzazione. Il 34% del Panel sarà impegnato o è in procinto di sviluppare progetti di Cloud Computing nei prossimi 12 mesi.
La prima ondata di servizi “Cloud” in termini di applicazioni si è basata su Software-as-a-Service (SaaS) ed ha trovato maggior applicazione nelle seguenti tre aree: Crm, risorse umane, financial management, sancendo, di fatto, il passaggio dal buy-and own al pay-as-you-go. Adesso sta arrivando un’ondata più specializzata su tool di produttività a livello desktop, di word processing, di spreadsheet, di e-mail, e Web conferencing.
Se il Cloud manterrà ciò che promette, molti utenti o business unit potrebbero rivolgersi direttamente ai provider, per soddisfare le loro esigenze, determinando una specie di disintermediazione della funzione IT.  

[tit:Virtualizzazione in primis]
Fulcro della ricerca è la previsione d’investimento che le aziende intervistate intendono sostenere nei prossimi 12 mesi. La Virtualizzazione si colloca nel quadrante ad “alto potenziale”; più del 30% di aziende darà il via a progetti con priorità medio alta, determinando la rapida affermazione del Cloud Computing almeno nelle imprese Top del nostro mercato. Tra coloro che nei prossimi 12 mesi effettueranno investimenti in Cloud Computing, il 27,8% pensa di dedicare a questi progetti una quota pari almeno al 10% del proprio budget IT.
Come è percepita la maturità del Cloud Computing? Il 28% degli intervistati ritiene che sia una tecnologia sufficientemente pronta.  Il 20% degli intervistati ritiene che il Cloud Computing avrà ampi sbocchi nell’ambito della gestione delle applicazioni aziendali. Saranno i Cio e i Direttori dei Sistemi Informativi le figure professionali che spingeranno la diffusione del Cloud Computing all’interno delle aziende (lo dichiara il  73% del panel). Per il 68% degli intervistati investire nel  Cloud Computing è opportuno in quanto consente di ridurre i costi. L’80% dichiara che il vantaggio atteso risiederà nel rendere variabile i costi correlati a software, infrastrutture e personale. 

[tit:Elementi inibitori]
Ma quali i principali ostacoli all’affermazione di questo paradigma?
La cultura aziendale si conferma anche in questo caso il principale fattore inibitore per la diffusione del Cloud Computing (per il 60% degli intervistati), mentre è pressante la preoccupazione circa l’immaturità delle tecnologie, citata dal 35% del Panel. Non mancano preoccupazioni per possibili disservizi e indisponibilità delle piattaforme, mentre il 22% dei CIO individua in possibili problemi tecnici alcunei fattori inibitori di iniziative di Cloud Computing in ambito business.  

[tit:Oltre il taglio dei costi]
Nell’ultima parte della ricerca otto autorevoli risposte fornite dai “numeri uno” delle aziende partner della ricerca Nextvalue delineano l’attuale stato dell’arte del Cloud Computing e tracciano i passi futuri.
Ne emerge che per tutti il Cloud va oltre il semplice taglio dei costi, sebbene questa prospettiva sia considerata un plus che può avere effetti dirompenti anche per il mondo dell’offerta; il Cloud Computing ha la potenzialità per poter cambiare l’economia dell’IT, togliendo investimenti in conto capitale e riversandoli in budget correnti destinati a pagare il consumo di IT con costi up-front trascurabili.           
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