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Check Point punta alla vetta del miliardo di dollari

Con l'acquisizione della divisione Security Appliance di Nokia, la prospettiva della società è quella di raggiungere il miliardo di dollari di fatturato. Per il 2009 focalizzazione sulla nuova architettura software blade e sul tema dell'End Point. Ne parla Paolo Ardemagni, Regional Manager Southern Europe.

Tecnologie
 "One billion dollar company": la vetta del miliardo di dollari attira Check Point, che, con la recente acquisizione della divisione Security Appliance di Nokia, punta a giocare al tavolo dei grandi della sicurezza. Le carte messe in gioco sono molteplici.
Sul fronte tecnologico nel corso del 2009 il vendor, focalizzato sulla ‘Total Security', porta  avanti la propria strategia in ambito di End Point e soprattutto propone la nuova architettura Software Blade, con cui vuole rivoluzionare i paradigmi della sicurezza. Tappa importante in ambito tecnologico sarà l'integrazione dell'offerta societaria con quella della divisione acquisita da Nokia, con l'obiettivo di proporre al mercato un'unica piattaforma di riferimento. Il tutto guardando alla sicurezza in un'ottica business e non arginata al puro contesto tecnologico.
L'attenzione della società va anche al ritrovato rapporto con gli utenti finali, su cui l'azienda ha virato di recente, dopo aver perso un po' di vista la relazione diretta. "Oggi, ha spiegato Paolo Ardemagni, Regional Manager Southern Europe della società, Check Point parla molto di più con le aziende. Prima non aveva il polso della situazione e agiva solo attraverso il canale. Oggi, pur riconoscendo l'importante ruolo svolto dai partner distributivi, ha scelto il contatto diretto con l'utente finale, in particolare su alcuni mercati verticali. E i clienti sono molto soddisfatti di questo nuovo approccio". Il canale continua a mantenere il suo ruolo baricentrico nella gestione delle trattative commerciali e nel portare valore aggiunto alla proposizione societaria.
E i risultati del primo trimestre dell'esercizio 2009 hanno rappresentato un buon modo di iniziare l'anno e di perseguire la prospettiva del miliardo di dollari. Nel trimestre in questione, chiuso lo scorso 31 marzo, infatti, il vendor di sicurezza ha visto crescere sia utili che fatturato; quest'ultimo ha raggiunto i 195 milioni di dollari, l'utile per azione è stato pari a 0,45 dollari mentre il cash flow operativo ha toccato i 172 milioni di dollari. 

[tit:L'operazione Nokia Security]
Dopo una collaborazione più che decennale, lo scorso dicembre Check Point ha raggiunto un accordo per l'acquisizione della divisione Security Appliance di Nokia, operazione che si è conclusa lo scorso aprile. Check Point si è impegnata a garantire la continuità prodotti nei confronti di clienti e partner in seguito all'acquisizione. Il primo risultato post acquisizione riguarda una nuova linea di appliance IP basate sull'hardware ex-Nokia con prestazioni fino a 29 Gbps, disponibili come soluzione integrata con il gateway di sicurezza software Check Point R70. Grazie all'architettura Software Blade, le nuove appliance IP sono disponibili con le più recenti software blade di intrusion prevention (IPS) marchiate Check Point.
In generale, ad oggi, lee appliance IP di Nokia possono essere acquistate direttamente tramite Check Point, evitando agli utenti l'esigenza di ottenere due licenze da due vendor differenti e semplificando fornitura e implementazione. Allo stesso modo, i contratti di assistenza sottoscritti con Nokia sono presi in carico da Check Point, il cui servizio viene esteso anche a piattaforme e sistemi operativi meno recenti.  
L'acquisizione del ramo Security Appliance di Nokia ha messo Check Point nella condizione di rispondere in modo più esaustivo alle differenti esigenze dei clienti in termini di sicurezza, offrendo loro un software di sicurezza evoluto sulle principali piattaforme hardware.
L'operazione Nokia Security  ha inoltre contribuito ad avvicinare il vendor di sicurezza alla prospettiva del miliardo di dollari. "E' questa una grossa opportunità, ha commentato Ardemagni, che si porta dietro tutti i rischi del fatto di diventare grandi: se non si riesce a spiccare il salto c'è il rischio di essere mangiati". 

[tit:Il paradigma del Software Blade]
Un nuovo paradigma per rispondere alle complesse minacce attuali puntando alla semplicità. È questo il concetto che sottende l'architettura Software Blade presentata da Check Point, per rispondere alla necessità delle aziende di ottenere una sicurezza totale, flessibile e gestibile. "Spesso i clienti non riescono a sviluppare una politica di sicurezza coerente con le proprie necessità, in quanto devono si trovano nella condizione di scendere a compromessi tra l'aspetto economico, tecnologico e organizzativo. In realtà la tecnologia deve essere concepita in un disegno architetturale orientato alla semplicità, flessibilità, estendibilità e gestibilità, ha enfatizzato Ardemagni. Ha senso quindi ragionare su un'unica tecnologia applicata in modi diversi a seconda delle necessità a cui deve rispondere".
L'architettura Software Blade di Check Point offre alle aziende una piattaforma comune sulla quale sviluppare applicazioni di sicurezza – i cosiddetti software blade - indipendenti, modulari e interoperabili (blade per firewall, virtual private network, intrusion prevention system, anti-virus, policy management o provisioning), che permette ai clienti di scegliere gli esatti blade software di sicurezza di cui necessitano e di combinarli in un unico gateway gestito centralmente.     
"Il concetto di blade software si propaga su tutta l'offerta, ha affermato Lorenzo Centurelli, Technical Manager di Check Point. La scelta della piattaforma hardware non è importante perché ogni funzionalità di sicurezza è indipendente, cambiano le prestazioni e l'espandibilità della macchina a seconda della piattaforma, dando la possibilità di customizzare e confezionare il sistema a seconda delle necessità".
L'architettura Software Blade consente i spostare le funzionalità di sicurezza da un sistema all'altro, di consolidare o dividere le funzionalità tra i sistemi e di garantirsi le prestazioni per ogni software blade indicando delle soglie di utilizzo; così operando i clienti possono aumentare le proprie necessità di sicurezza e al tempo stesso ridurre i costi complessivi legati alla sicurezza.  
La formula End Point è consolidata in casa Check Point; in quest'ambito la società propone lo stesso approccio del blade: "mattoncini" inseriti in un'infrastruttura per la gestione centralizzata delle funzionalità che coprono gli ambiti della protezione dei dati e dell'accesso sicuro ai dati. E ogni mattone porta all'interno una tecnologia best of breed.
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