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L'eprocurement nella PA ha raggiunto i 3 miliardi e 220 milioni nel 2008

Tra il 2007 e il 2008 nella PA le transazioni on line sono triplicate. Il transato per Gare ed Aste elettroniche è stato pari a 2,4 miliardi in crescita del 211% sul 2007. L'eProcurement può diventare un efficace strumento per innovare il ruolo degli Acquisti nella PA, sempre più strategico ma occorre che gli Enti spingano per un commitment del vertice , su ruolo propulsivo da parte degli uffici che si occupano di acquisti e su un'attenzione alla gestione dei cambiamenti.

Tecnologie
3 miliardi e 220 milioni di euro è il valore degli  scambi gestiti attraverso applicazioni di eProcurement dalla Pubblica Amministrazione italiana nel 2008: sono dati dell’Osservatorio eProcurement nella Pubblica Amministrazione della School of Management del Politecnico di Milano presentati ieri a Milano.
La ricerca è stata condotta su enti pubblici utenti e non utenti di strumenti di eProcurement  e su più di 50 casi di studio realizzati ai provider pubblici e privati di soluzioni di eProcurement rivolte alla Pubblica Amministrazione.
Il valore del transato tra il 2007 e il 2008,si è quasi triplicato: a partire dal 2004, in cui il totale transato attraverso tool di eProcurement da Enti pubblici italiani era ancora marginale, l'eProcurement nella PA  si presenta oggi a oltre 3 miliardi di euro, pari a circa il 2,5% del totale di beni e servizi acquistati dalla PA del nostro Paese. La prevalenza di di  questo valore (circa i tre quarti) è relativo a volumi negoziati con tool di Gare e Aste online (+211% rispetto al 2007), mentre la parte restante è attribuibile agli altri strumenti elettronici a disposizione della PA italiana, quali i Mercati elettronici, i Cataloghi di vendita di Operatori privati e i Negozi online a supporto delle Convenzioni. Determinante il ruolo svolto da Consip, che da sola raggiunge quasi il 50% del transato complessivo. In crescita anche il transato gestito da alcune Centrali di Acquisto regionali (in particolare Intercent-ER).
Tra i benefici derivanti dell'adozione Procurement gli utenti di Gare e Aste elettroniche oltre al risparmio sui prezzi di acquisto, incrementi di efficienza e di efficacia.
Continua a crescere anche l'utilizzo degli altri strumenti a disposizione della PA italiana, quali i Mercati elettronici, i  Cataloghi online di vendita e i Negozi online a supporto delle Convenzioni: il transato realizzato nel 2008 attraverso i Mercati elettronici e i Cataloghi online ha raggiunto i 188 milioni di euro, mentre quello realizzato attraverso i Negozi online a supporto delle Convenzioni ha superato i 600 milioni di euro, in crescita del 135% rispetto al 2007.
Gli Enti utilizzatori di Mercati elettronici e Cataloghi online riconoscono tra i benefici quelli relativi all'aumento dell'efficienza dei processi di approvvigionamento. Tra questi risultano importanti l'aumento della semplicità del processo, e una maggiore "controllabilità" della spesa. Un ulteriore beneficio segnalato è quello di poter fare benchmarking, visionando le offerte di diversi fornitori.
Nel caso dei Negozi online a supporto delle Convenzioni, il principale beneficio emerso dall'analisi è legato alla possibilità di evitare di attivare una procedura di gara, oltre alla possibilità di ottenere sconti aggiuntivi sulle Convenzioni (a patto che si passi dal Negozio online), alla maggiore facilità di accesso al Negozio online rispetto ai canali tradizionali e alla riduzione della documentazione. Affinché tali benefici si realizzino è però necessario che gli Enti seguano un percorso di apprendimento  che poggi su  un chiaro commitment del vertice sia politico sia organizzativo, su ruolo propulsivo da parte degli uffici che si occupano di acquisti, e su un’attenzione alla gestione dei cambiamenti organizzativi. Solo così  l'eProcurement può diventare un efficace strumento per innovare profondamente il ruolo degli Acquisti nella PA: da meramente operativo e burocratico a sempre più strategico e fonte di valore.
Tra i principali ostacoli all'adozione di queste tecnologie: la convinzione che i benefici apportati dall'eProcurement non siano significativi, la percezione che i fornitori locali non siano pronti, oppure il timore che non siano disponibili strumenti adeguati,  la scarsa conoscenza degli strumenti esistenti e la convinzione che la normativa non sia chiara.   
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