La società di ricerca Idc, su commissione di Business Software Alliance, ha svolto una ricerca sulla pirateria software nel 2008: i dati relativi all'Italia mettono in luce un fenomeno in calo dell'1%, capace però di produrre più danni.
Il fenomeno della pirateria software in Italia registra una riduzione dell'1% nel 2008, rispetto ai dati relativi al 2007. La diminuzione del fenomeno non corrisponde però all'instaurarsi di una situazione migliore per i sistemi informatici: infatti, se i valori quantitativi lasciano ben sperare, l'aspetto qualitativo desta preoccupazione: gli
attacchi informatici sono meno numerosi ma più pericolosi.
Inoltre le perdite causate al settore informatico dalla pirateria software nel 2008 in Italia sono cresciute del 7%, passando dai 1.277 milioni di euro dello scorso anno ai 1.361 stimati per il 2008.
Questi dati emergono
da uno studio della società di ricerca Idc, per conto di
Business Software Alliance (
Bsa), l'associazione di rappresentanza dei maggiori
produttori di software del mondo.
Estendendo la ricerca
al di fuori dell'Italia, emerge parallelamente come nella metà dei 110 Stati di riferimento si sia verificata una diminuzione della pirateria informatica, mentre nel 15% si sia registrato un incremento degli attacchi. A influenzare i dati, due fattori: l'innalzarsi delle
vendite di Pc in Cina e India, paesi che registrano un alto tasso di pirateria, e la
minore tendenza all'acquisto dovuta alla
crisi economica, che induce i consumatori a tenere i
vecchi dispositivi, più facili da violare da parte degli hacker. Ciò ha contribuito a produrre un incremento del
tasso di pirateria globale del 3%, passando daio precedenti tassi percentuali pari al 38% al 41%.
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