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Citrix interpreta la virtualizzazione

La società pensa di poter giocare un ruolo primo piano in quest'ambito, lavorando a stretto contatto con Microsoft, a cui è legata da una partnership quasi ventennale.

Tecnologie
La virtualizzazione è un fenomeno che parte dal basso, è un'esigenza che viene dal mercato, molto sentita soprattutto oggi in un momento in cui l'attenzione ai costi è molto esasperata. Sono gli stessi utenti  che la richiedono e le riconosco numerosi vantaggi, in primis la trasformazione delle risorse fisiche in risorse logiche con evidenti risparmi di costi ma anche l'ottimizzazione dell'utilizzo delle risorse e un beneficio per l'ambiente in termini di risparmio energetico.
Oggi prevale la fase del consolidamento dei server, ma la virtualizzazione si esprime e porta vantaggi anche in ambito desktop per spingersi fino al mondo applicativo.
Citrix, che opera nell'ambito dell'Application Delivery,  è un attore di riferimento del mercato, che gioca la partita della virtualizzazione confrontandosi con diversi player tra cui Microsoft. E proprio con Microsoft si muove in quest'ambito in un contesto di coopetion, di collaborazione e competizione. È una collaborazione quella che lega le due realtà a doppio filo, molto stretta e intensa."
Virtualizzare significa creare in versione virtuale/logica risorse che normalmente sono fisiche, ha dichiarato in un recente incontro Aldo Rimondo, country manager di Citrix Italia. La virtualizzazione può coinvolgere tutte le componenti dell'infrastruttura:  i client, le applicazioni, i server, lo storage, la rete. L'approccio più corretto è quello di avere un disegno completo e quindi strategico che sia in grado di coinvolgerle gradualmente tutte."
"La virtualizzazione, ha proseguito, risponde alle due esigenze strategiche che l'IT deve affrontare: gestire ciò che è già in essere, preservando l'investimento fatto, e rispondere alle nuove necessità dettate dall'organizzazione".
Non ultima, secondo Rimondo, l'IT deve tenere in considerazione le esigenze degli utenti di maggiore flessibilità, mobilità e anche di problemi problemi legati alla sicurezza e conformità alle disposizioni normative.
"Per questi motivi, ha sottolineato, l'infrastruttura deve andare verso l'inevitabile cambiamento da 'insieme di componenti fisiche' integrate dai vendor o dagli utenti stessi a 'tessuto di componenti logiche'. 
La virtualizzazione, però, deve essere gestita in modo adeguato. "E' vero che la virtualizzazione consente di risparmiare sull'acquisto, ha commentato Rimondo, ma va essa stessa gestita. Occorrono strumenti per governare le risorse che diventano logiche per evitare di andare a impattare su costi di gestione. Ed è importante definire dei Service Level Agreement nuovi, rivisti in ottica virtuale".
Da parte sua, come ha spiegato Matteo Mille, Server & Tools Business Group Microsoft Italia,  "Microsoft sta portando avanti la strategia Software+Servizi, che prevede diverse  modalità di erogazione del software: la modalità tradizionale che si basa sulla vendita delle licenze, il Web 2.0 e l'erogazione mediante un'architettura orientata ai servizi. E in questa direzione la società sta lavorando a livello di data center, di semplificazione di gestione e di veicolazione di logiche di forte virtualizzazione".
La partnership di Citrix con Microsoft è di engineering stretto e di offerta congiunta in alcuni ambiti (con i prodotti Xen Server e Xen Desktop di Citrix e Hyper-V di Microsoft). 

[tit:La virtualizzazione desktop e quella applicativa]
Data per assodata la virtualizzazione dei server, oggi ci si sta muovendo verso quella dei desktop mentre la prossima frontiera sarà quella delle applicazioni.
"La virtualizzazione dei desktop è la nuova area che le aziende stanno affrontando nell'ambito della virtualizzazione, ha affermato Rimondo. L'obiettivo è di fornire all'utente l'intero ambiente desktop, personalizzabile in base alle esigenze in termini di potenza di calcolo, strumenti e applicazioni".
E soprattutto nella fase tre della virtualizzazione, quella delle applicazioni, che Citrix pensa di poter distinguersi rispetto ad altri operatori del mercato.
"La tecnologia, ha spiegato Rimondo, consente di separare la parte di presentazione delle applicazioni rispetto al punto di esecuzione, con molteplici vantaggi per utenti e l'IT manager. Questo significa che le applicazioni non vengono fisicamente installate e quindi non risiedono su ogni PC, ma sono sul server aziendale e gli utenti vi accedono quando devono usarle. I vantaggi che la virtualizzazione delle applicazioni offre sono anzitutto una riduzione dei costi, poiché a livello client è sufficiente, per esempio, avere un Thin Client per la presentazione delle applicazioni, e di sicurezza e affidabilità, nel senso di continuità del servizio, che sono fondamentali per realtà quali le banche e la pubblica amministrazione".    
E le sfide non finiscono con la concretizzazione della virtualizzazione applicativa, che consente di disaccoppiare l'applicativo dal sistema operativo. "La grande sfida, ha concluso Rimondo, è quella di riuscire a disaccoppiare la funzione applicativa dall'applicativo stesso, per facilitare l'erogazione di un servizio o di un processo".
Il tema della virtualizzazione è oggi molto sentito. È necessario però fare cultura. Ed è questo un fenomeno non solo ad appannaggio della grande impresa; lo è anche per le aziende di medie dimensioni soprattutto del manufacturing e del terziario. 

 

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