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Red Hat: disponibile Enterprise Virtualization 3.1

Red Hat rende disponibile Red Hat Enterprise Virtualization 3.1, apportando una serie di novità alla sua piattaforma di virtualizzazione enterprise.

Tecnologie
Red Hat ha annunciato la disponibilità di Red Hat Enterprise Virtualization 3.1, apportando una serie di novità alla sua piattaforma di virtualizzazione enterprise.
La versione 3.1 arricchisce Red Hat Enterprise Virtualization di nuove opzioni che ne migliorano la scalabilità, l’interfaccia di gestione ed amministrazione da parte dell’utente, oltre alle funzionalità di networking, storage e virtual desktop.
Con questa nuova release, Red Hat aggiunge ulteriore flessibilità alla combinazione tra Red Hat Enterprise Virtualization e l’intero portfolio Red Hat, comprese le piattaforme Red Hat Storage e Red Hat Enterprise Linux.
La versione 3.0 di Red Hat Enterprise Virtualization, presentata a gennaio 2012, ha rappresentato un’evoluzione importante del mercato, offrendo alle aziende benefici in termini di funzionalità, prestazioni, scalabilità e costi.
Oggi, con l’annuncio di Red Hat Enterprise Virtualization 3.1, l’hypervisor Kernel-based Virtual Machine (KVM) di Red Hat Enterprise Virtualization mantiene 19 dei 27 benchmark prestazionali pubblicati da SpeCvirt_sc2010, compresi i migliori risultati a 2-socket e 4-socket e gli unici risultati disponibili a 8-socket. Con costi del 50-70% inferiori rispetto alle soluzioni alternative, offre alle organizzazioni anche significativi vantaggi economici.
Red Hat Enterprise Virtualization 3.1 offre una serie di nuove ed importanti funzionalità. Per la piattaforma principale, la versione 3.1 consente una maggiore scalabilità delle machine virtuali guest, permettendo ora di supportare fino a 160 Cpu logiche e fino a 2 Terabyte di memoria, per ogni macchina virtuale, ed aggiorna il suo hypervisor Kvm a supporto dei più recenti processori standard x86.
Red Hat Enterprise Virtualization condivide la stessa tecnologia base di hypervisor Kvm con Red Hat Enterprise Linux e mantiene la compatibilità delle Abi, permettendo di ottenere la massima flessibilità combinando le due piattaforme di un unico vendor.  
Red Hat Enterprise Virtualization 3.1 offre anche un’interfaccia utente aggiornata, un portale di amministrazione web cross-platform più efficace, una dashboard più avanzata per la reportistica, nuove funzionalità di networking e maggiore disk storage.
L’integrazione di una preview tecnologica della storage live migration aggiunge la flessibilità di poter migrare file di disco delle macchine virtuali tra i domini storage, senza dover spegnere la macchina virtuale. Anche il portale dedicato ai power user è stato migliorato con  la possibilità di definire quote di risorse per consentire il self-service in caso di test/sviluppo e di altri caso di utilizzo della cloud privata. Questa release apporta anche nuovi miglioramenti alle funzionalità Vdi della piattaforma, compresa una nuova policy di autostart dei virtual desktop, una migliore ottimizzazione della Wan ed un virtual desktop client più avanzato.  
Con la versione 3.1, Red Hat Enterprise Virtualization aggiunge anche nuove localizzazioni, con il supporto alle lingue inglese, francese, spagnolo, cinese semplificato e giapponese, cosa che apre la possibilità di utilizzare la piattaforma in modo ancor più capillare in tutto il mondo.Un aggiornamento fondamentale di Red Hat Enterprise Virtualization 3.1 è la sua integrazione con Red Hat Storage, la soluzione software storage open source e scale-out firmata Red Hat, per la gestione dei dati. Basata sulla tecnologia GlusterFS, ottenuta nell’ottobre 2011 con l’acquisizione di Gluster Inc, Red Hat Storage Server 2.0 è stato reso disponibile a livello globale nel giugno 2012, offrendo ai clienti enterprise un sistema software storage scale-out aperto e unificato.  
Red Hat Enterprise Virtualization 3,0 ha fornito la capacità di accedere ad immagini e storage virtuale attraverso iScsi, Fibre-Channel Bfs o su storage locale.
Con Red Hat Enterprise Virtualization 3.1, la versatilità della piattaforma viene ulteriormente estesa, con la possibilità di accedere al pool di risorse sicure e condivise gestite da Red Hat Storage. Oltre a fornire i building block essenziali per cloud ibride aperte, questa integrazione offre alle aziende anche una riduzione dei costi operativi, maggiore portabilità, libertà di scelta infrastrutturale, flessibilità, scalabilità, disponibilità e tutta la forza dell’innovazione guidata da una community, col contributo di progetti open source oVirt e Gluster.
La combinazione di queste piattaforme è il primo passo verso la vision Red Hat di un nodo integrato e convergente, composto da Red hat Storage e Red Hat Enterprise Virtualization, in grado di erogare sia risorse computazionali che storage.  
Red Hat Enterprise Virtualization 3.1 è già disponibile su scala globale per clienti Red Hat che attivano una sottoscrizione.
Una versione trial a 60 giorni, pienamente supportata, di questa release è disponibile a questo indirizzo.
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