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Confcommercio su rapporto Istat: "Povertà legata a crisi e a mancata crescita"

Confcommercio: "Solo il ritorno alla crescita potrà curare questa grave malattia che mina alla base la coesione sociale e le stesse possibilità di sviluppo dell'Italia".

Tecnologie
"Le importanti valutazioni dell'Istat sul disagio e la povertà indicano senza ombra di dubbio che una frazione crescente della popolazione versa in condizioni non sostenibili sotto il profilo economico e sociale. Preoccupa, infatti, la crescita costante della quota di famiglie assolutamente povere, passata dal 4,1% del 2007 al 5,2% del 2011.
In altri termini, nel quadriennio 2008-2011 il numero di famiglie che vivono in condizioni di povertà assoluta è aumentato di oltre 320mila unità (+33%); gli individui che vivono in condizioni di povertà assoluta sono aumentati di quasi un milione (+41%) passando da 2,42 milioni del 2007 a 3,41 milioni nel 2011 (erano 2,38 milioni nel 2005).
Questo stato delle cose è verosimilmente destinato a peggiorare nell'anno in corso, in considerazione della recessione che attanaglia nuovamente il paese. L'incremento della povertà assoluta è infatti certamente legato alla crisi del biennio 2008-2009 e alla mancata ripresa di questi anni. Solo il ritorno alla crescita potrà curare questa grave malattia che mina alla base la coesione sociale e le stesse possibilità di sviluppo dell'Italia": questo il commento del direttore dell'Ufficio Studi di Confcommercio, Mariano Bella, ai dati del rapporto Istat sulla povertà in Italia.
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