In una relazione, la Commissione Europea riconosce al governo di Mario Monti di aver fatto passi avanti nella ristrutturazione dell'economia italiana, ma lo critica per le scarse misure su evasione fiscale e lavoro nero.
Il governo di Mario Monti, sin dal suo insediamento nel 2011, ha realizzato importanti passi avanti nella ristrutturazione dell'economia italiana. Tuttavia, esso non ha fatto abbastanza per contrastare l'evasione fiscale e il lavoro nero. Ad affermarlo è una relazione della Commissione Europea, che sarà pubblicata ufficialmente mercoledì prossimo ma i cui contenuti sono stati svelati in anteprima dal Financial Times. In realtà, il documento è ancora una bozza, e quindi passibile di ulteriore modifica. Appare evidente, tuttavia, come secondo l'UE l'economia sommersa e il problema del lavoro irregolare costituiscano due dei problemi maggiori del nostro paese, nei confronti dei quali i governi passati e quello presente non hanno ancora fatto abbastanza. Il rilievo della Commissione è tanto più importante se si considera che la relazione (29 pagine di analisi e 6 di raccomandazioni) avrà un peso importante nel delineare le nuove regole comunitarie e le nuove sanzioni che essa infliggerà ai paesi inadempienti. Secondo indiscrezioni, le critiche più dure di Bruxelles saranno però riservate alla Grecia.
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