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Alcatel-Lucent, società digitale sostenibile se c'è valore complessivo

Nel corso di una tavola rotonda sulla sostenibilità del modello telco-OTT, Alcatel-Lucent ha ribadito l'urgenza di un quadro più equilibrato per lo sviluppo di reti, servizi, applicazioni e contenuti.

Tecnologie
Nel corso della tavola rotonda sulla sostenibilità del modello telco-OTT, nell'ambito del convegno "State of Telecom and Digital Media in Europe" organizzato da Business International, Gianluca Baini, presidente e amministratore delegato di Alcatel-Lucent Italia, ha dichiarato: "L'economia della società digitale è sostenibile se l'innovazione si traduce in crescita e non solo in un trasferimento di valore che premia alcuni soggetti e ne danneggia altri, perché nel lungo andare, la catena rischia di spezzarsi". 
In questo modo, Baini ha definito lo stato e le prospettive dei rapporti tra i diversi attori della ‘catena' delle comunicazioni sullo scenario nazionale e internazionale.
Baini ha inoltre sottolineato come nell'ultimo decennio "la crescita di valore borsistico dei secondi sia stata grosso modo paragonabile al decremento dei primi. Il risultato è che la somma del valore aziendale generato non è cambiata, l'occupazione è scesa, si è privilegiato il prezzo sulla qualità, spesso perché in realtà a pagare erano altri. Per il futuro occorre un quadro più certo di onori ed oneri".
A conferma della necessità di un riequilibrio della situazione, Baini ricorda che "dieci anni fa l'Europa Occidentale vendeva le licenze del 3G per 130 miliardi di Euro. Oggi sta vendendo quelle del 4G per 20 miliardi di Euro complessivi, peraltro con una sofferenza assai maggiore da parte degli operatori acquirenti. La liberalizzazione della fine degli anni '90 doveva servire a far crescere il mercato. Indubbiamente ha premiato i cittadini come consumatori: non li ha premiati come produttori e la dipendenza dell'Europa dalla tecnologia di altre aree geografiche è peraltro aumentata".
Il rischio concreto di questa situazione, ha aggiunto l'amministratore delegato di Alcatel-Lucent Italia, "è che alla fine non vi siano né i mezzi per sostenere le infrastrutture – e il tormentato avvio delle reti di nuova generazione, non solo in Italia, dovrebbe far riflettere – né quelli per far decollare nuove applicazioni utili e trainanti. Lo straordinario successo numerico delle Apps non dovrebbe far scordare che molti degli obiettivi che ci siamo dati per un mondo e per un'Europa più sostenibili anche socialmente, dall'eGovernment all'eHealth, sono ancora assai lontani".
Per Baini, inoltre, "occorre rimettere in moto una macchina virtuosa, in cui ci sia spazio per tutti ma all'insegna di una crescita del valore. In cui si paghi effettivamente per quel che si consuma, in cui la qualità sia protetta, in cui sia gli operatori di rete abbiano i mezzi per finanziare queste reti, in cui gli Stati abbino le risorse per intervenire nelle aree non di mercato e per sostenere applicazioni e processi di pubblica utilità. L'innovazione tecnologica può contribuire abbassando i costi e, con questi, il punto di pareggio per tante innovazioni. Ma può anche svolgere un ruolo contribuendo a ricreare una catena del valore in cui sia più facile realizzare collaborazioni tra le diverse parti. Molti progetti, appunto dallo stesso eGovernment al cloud computing, alle smart grids avranno bisogno nei prossimi anni di infrastrutture di qualità per sostenere la loro affermazione. Il minimo che si potrà e dovrà chiedere è che anche le reti entrino nel conto: nella loro realizzazione, manutenzione e gestione".
Naturalmente, anche le tecnologie concorrono alla sostenibilità dei nuovi investimenti nelle reti. "L'industria sta facendo il suo sforzo. Oggi – aggiunge al riguardo Baini – non solo si assiste all'abbassamento dei costi tecnologici rispetto anche a soli tre anni fa, ma ci sono soluzioni più flessibili, adeguabili nel tempo. Un esempio è la possibilità di accrescere ulteriormente la capacità delle reti in rame attuali, moltiplicando 4 – 5 volte e più la velocità sia nel download sia nell'upload. Anche le nuove reti 4G concorrono a soddisfare esigenze di velocità, capacità, tempi di latenza, anche in quei casi in cui il fisso non può arrivare".
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