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55 mila imprese in più in 10 mesi, ma la crescita rallenta

Dati Unioncamere: tra gennaio e ottobre 2011 registrate 55mila imprese in più, ma la crescita rallenta rispetto al 2010. In aumento anche i fallimenti: sono 38 al giorno.

Tecnologie
Resta alta la voglia di "fare impresa" in Italia: oltre 55mila attività economiche in più sono state registrate presso le Camere di commercio tra gennaio e ottobre 2011, con un tasso di crescita della platea imprenditoriale dello 0,9%.
Il bilancio positivo nasconde però degli elementi di preoccupazione. Il primo: il saldo tra iscrizioni e cessazioni è meno consistente del 2010, quando, nello stesso periodo, ha superato le 71mila unità.
La seconda: sono quasi mille in più rispetto all'anno scorso le imprese che, nei primi tre trimestri dell'anno, sono entrate in procedura fallimentare, per complessive 10.323 unità. In pratica, 38 imprese al giorno (quasi 4 al giorno in più del 2010) sono uscite dal mercato tra gennaio e settembre 2011.
Questo il bilancio della dinamica imprenditoriale diffuso da Unioncamere in occasione della 134° Assemblea dei presidenti delle Camere di commercio - Consiglio generale di Unioncamere, svoltasi a Perugia.
Nel dettaglio, le 55.217 imprese in più registrate tra gennaio e ottobre scorsi sono il risultato delle oltre 340mila iscrizioni cui hanno fatto da contraltare più di 285mila cessazioni. Lo stock delle imprese raggiunge così le 6.131.549 unità.
A trainare la dinamica positiva è sempre il saldo consistente delle società di capitali, aumentate di oltre 38mila unità. Più contenuto, invece, quello delle ditte individuali (+8.344), che comunque si confermano lo "zoccolo duro" della struttura economica nazionale con 3.375.822 imprese. Aumentano di 4.714 unità anche le società di persone mentre le Altre forme giuridiche crescono di 3.742 imprese.
"L'Italia dell'impresa diffusa non sta perdendo ‘smalto' in questi mesi di crisi. Ma soffre", ha evidenziato il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. "Servono misure capaci di far ingranare la marcia della ripresa e di restituire fiducia al nostro sistema produttivo. Al Governo, quindi, Unioncamere propone quattro linee d'azione per il rilancio del Paese: puntare sull'imprenditorialità e sui giovani; riorganizzare la rete per l'internazionalizzazione, anche attraverso le Camere di commercio in Italia e all'estero; fare della semplificazione e della giustizia alternativa una leva per lo sviluppo; diffondere le reti d'impresa e rafforzare la patrimonializzazione dei Consorzi Fidi".
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