Il CdA di UniCredit approva un aumento di capitale da 7,5 miliardi di euro, mentre nel terzo trimestre l'istituto registra perdite per 10,6 miliardi. Entro il 2015 in Italia taglio di 5200 dipendenti.
Il Consiglio di Amministrazione di UniCredit ha approvato alcune misure di rafforzamento patrimoniale mirate al raggungimento di un Common Equity Tier 1 ratio, assumendo la piena applicazione delle previsioni di Basilea 3, superiore al 9% già nel 2012, ben al di sopra dei requisiti regolamentari ed in anticipo rispetto all'entrata in vigore delle nuove regole, e superiore al 10% nel 2015. Il CdA ha approvato in particolare il lancio di un aumento di capitale in opzione a pagamento per un importo massimo complessivo di 7,5 miliardi di euro. L'annuncio arriva in concomitanza con la comunicazione dei risultati del terzo trimestre, che hanno visto perdite per 10,6 miliardi di euro. Per il 2011 non è previsto il pagamento di dividendi, mentre nell'arco del piano è previsto un payout "leggermente superiore in media ai principali competitor", si legge in una nota. Per quanto riguarda l'Italia, l'istituto prevede una riduzione di circa 5.200 unità di personale tra settembre 2011 e l'anno 2015.
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