Nel terzo trimestre 2011 le retribuzioni italiane salgono, ma non riescono a tenere il passo dell'inflazione. L'indice destagionalizzato delle retribuzioni lorde per unità di lavoro equivalenti a tempo pieno (Ula), al netto della cassa integrazione guadagni, registra, nel complesso dell'industria e dei servizi, un incremento dello 0,3% rispetto al trimestre precedente. Lo rende noto l'Istat, che comunica che la variazione rispetto al terzo trimestre del 2010, misurata sull'indice grezzo, è pari a +1,4%. L'indice destagionalizzato degli oneri sociali aumenta dello 0,3% rispetto al trimestre precedente. L'indice grezzo cresce del 2,2% rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente. Al pari della crescita degli indici destagionalizzati delle retribuzioni e degli oneri, l'indice del costo del lavoro segna un aumento dello 0,3% in termini congiunturali. In termini tendenziali, la crescita dell'indice grezzo è pari all'1,5%. Nel confronto con lo stesso trimestre dell'anno precedente, l'incremento delle retribuzioni è del 2,2% nel settore industriale e dello 0,7% nei servizi. La crescita tendenziale delle retribuzioni più marcata si registra nel settore dell'estrazione di minerali da cave e miniere (+4,1%), a causa, tra l'altro, dell'erogazione di consistenti incentivi all'esodo in alcune grandi aziende. Si registra, invece, un calo nel settore del trasporto e magazzinaggio (-1,8%), a causa del rinvio di premi di risultato solitamente erogati da alcune grandi aziende nel terzo trimestre dell'anno.
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