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Expo 2015, CdC Monza e Brianza: ricadute positive sulle imprese

Secondo uno studio della CdC di Monza e Brianza sono 160mila le imprese lombarde che pensano che EXPO 2015 avrà effetti benefici sulla propria attività.

Mercato e Lavoro
Sono 160mila le imprese lombarde convinte che EXPO 2015 avrà ricadute dirette sulla propria attività. A Milano in particolare 1 impresa su 4 è convinta dei benefici dell’evento internazionale, anche se non legata direttamente ai settori della ricettività e del commercio.
Gli imprenditori lombardi si aspettano da Expo 2015 soprattutto il potenziamento della rete infrastrutturale (37%), il miglioramento dell’offerta turistica (21,1%) e la creazione di nuovi posti di lavoro (14,4%).
I settori più ottimisti per gli effetti di Expo sulla propria attività sono quelli legati alla ricettività (Commercio e Servizi), oltre, in linea con la tematica dell’evento, l’agricoltura. Mentre le imprese dell’edilizia che si aspettano un ritorno da Expo si fermano a quota 14,6%.  
Scettico solo 1 imprenditore lombardo su 4 che non si aspetta alcun beneficio da Expo 2015, una percezione negativa che sale a Brescia (38,8%). Mentre sono più fiduciosi gli imprenditori di Bergamo, in particolare per quanto riguarda gli effetti benefici di Expo sulle infrastrutture (46,8%). Un’attesa condivisa anche a Monza e Brianza e a Varese, dove rispettivamente il 40,2% e il 42,9% delle imprese spera in un potenziamento della rete infrastrutturale. A Como invece il 20,4% degli imprenditori crede che Expo possa generare un incremento di posti di lavoro, mentre a Milano il 23,4% degli imprenditori si aspetta un miglioramento dell’offerta turistica.
E’ quanto emerge dalla indagine “Expo e imprese lombarde - 2013” condotta dalla Camera di commercio di Monza e Brianza che ha coinvolto circa 800 imprese lombarde. 
“L’Expo è una grande opportunità – ha dichiarato Carlo Edoardo Valli, Presidente della Camera di Commercio di Monza e Brianza – per Milano, la Brianza e l’intero Paese, in termini di indotto connesso alla preparazione ma ancor di più per l’Expo che resta, vale a dire per quelle ricadute economiche e di valore aggiunto che un grande evento globale produce. E per questa iniziativa, che è al tempo stesso un’importante occasione di sviluppo strategico, occorre trovare un orizzonte di crescita comune, per rispondere alla sfida della qualità di un Made in Italy produttivo, innovativo e globale.”
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