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Manovra bis, ecco le novità

In primo piano il dimezzamento costituzionale del numero di parlamentari e l'abolizione delle province. Il contributo di solidarietà resta in vigore solo per i membri del parlamento.

Tecnologie
La riunione di maggioranza presieduta ieri dal premier Silvio Berlusconi ha portato non pochi cambiamenti al testo originale della manovra economica di ferragosto.
Al termine di una lunga discussione (durata circa sette ore), i ministri presenti hanno raggiunto un accordo su alcuni punti fondamentali, che avranno un grandissimo impatto sulla realtà del nostro paese:
In primo luogo gli interventi di natura costituzionale: da una parte il tanto atteso dimezzamento del numero dei parlamentari; dall'altra la completa soppressione delle province quali enti statali, con relativo conferimento alle regioni delle relative competenze ordinamentali.
Tra le principali modifiche anche:
- sostituzione dell'articolo della manovra relativo ai piccoli comuni con un nuovo testo che preveda l'obbligo dello svolgimento in forma di unione di tutte le funzioni fondamentali a partire dall'anno 2013 nonché il mantenimento dei consigli comunali con riduzione dei loro componenti senza indennità o gettone alcuno per i loro membri;
- riduzione dell'impatto della manovra per comuni, province, regioni e regioni a statuto speciale. Attribuzione agli enti territoriali di maggiori poteri e responsabilità nel contrasto all'evasione fiscale con vincolo di destinazione agli stessi del ricavato delle conseguenti maggiori entrate;
- sostituzione del contributo di solidarietà con nuove misure fiscali finalizzate a eliminare l'abuso di intestazioni e interposizioni patrimoniali elusive nonché riduzione delle misure di vantaggio fiscale alle società cooperative;
- contributo di solidarietà a carico dei membri del parlamento;
- Pensioni: mantenimento dell'attuale regime previdenziale già previsto per coloro che abbiano maturato quarant'anni di contributi con esclusione dei periodi relativi al percorso di laurea e al servizio militare che rimangono comunque utili ai fini del calcolo della pensione;
Il governo e il relatore presenteranno le relative proposte emendative, aperti al confronto con l'opposizione nelle sedi parlamentari: oggi si comincia dal Senato.
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