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Formigoni sulla manovra, il governo non penalizzi i virtuosi

Il presidente della Regione Lombardia si scaglia contro l'atteggiamento di fondo della manovra che "tratta tutti allo stesso modo, i virtuosi e i non virtuosi": i tagli alla regione si tradurranno in tagli ai servizi per cittadini e imprese nei settori socialmente più sensibili.

Tecnologie
La Lombardia, se la manovra finanziaria non dovesse subire modifiche, perderebbe 550 milioni di euro come possibilità di spesa che, sommati ai 700 della manovra precedente, diventano 1,25 miliardi in meno rispetto al 2010.
Sono questi i numeri che il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha presentato in una conferenza stampa.
"A seguito della riduzione del 2011 sul 2012 - ha spiegato Formigoni - siamo stati costretti a fare diversi interventi: abbiamo ritoccato le tariffe del Trasporto pubblico locale, ridotti i contributi per le aziende, ma unica regione in Italia, abbiamo mantenuto inalterati gli interventi sul sociale anzi, con triplo salto mortale, siamo riusciti ad aumentarli investendo in assistenza domiciliare, e diminuito il contributo alle famiglie e alla cultura". 
"Se le manovre rimarranno inalterate - chiosa Formigoni - le cose diventeranno straordinariamente difficili. Anche perché bisogna tener conto che questo bilancio considera gli impegni assunti negli anni precedenti, (fatti sulla base delle previsioni di entrata), avviando la realizzazione di infrastrutture (strade, autostrade, ferrovie, ospedali, scuole e altro) o compartecipando alla realizzazione". Gli impegni assunti costituiscono un obbligo e infatti nel bilancio vanno sotto il nome di "spese obbligatorie".
Se la manovra dovesse rimanere inalterata saranno quindi praticamente azzerate queste spese e "non avremmo nessuna libertà di bilancio e dovremmo ridurre praticamente a zero gli interventi per le imprese, il sociale, la famiglia la cultura, e forse potrebbe esserci anche una stretta sui trasporti". 
"Se questo è il quadro complessivo - osserva ancora Formigoni - devo dire che c'è particolare cattiveria nei confronti di Regione Lombardia, come sempre dovuta al fatto che stiamo parlando di tagli lineari, uguali per tutti. Non c'è nessuna ingiustizia nel trattare tutti allo stesso modo, i virtuosi e i non virtuosi. Ma la massima ingiustizia sta nel non tener conto dei vizi dei non virtuosi e delle virtù dei virtuosi. I virtuosi sono quelli che hanno ridotto al minimo le spese di funzionamento, vale a dire i costi della struttura che in Regione Lombardia pesa per il 9% sul nostro bilancio, mentre il 91% delle risorse serve per finanziare politiche attive. Questo vuol dire che i tagli vanno a scaricarsi integralmente sulle politiche attive, perchè non abbiamo più sprechi da eliminare, spese discrezionali da comprimere, già eliminate negli anni scorsi".
"Questo significa - sintetizza Formigoni - che i tagli si trasformano in tagli ai servizi per cittadini e imprese nei settori socialmente più sensibili". Verrebbero meno anche le spese per gli investimenti, "chi non investe si consegna alla morte, ecco perché ho insistito affinchè la manovra contenga politica di sprone all'economia, il Paese deve crescere, non possiamo limitarci a ridurre a zero il nostro debito".
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