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Cgil, a luglio 500 mila in cassa integrazione

La Cgil lancia l'allarme: a causa della crisi, a luglio sono 500 mila le persone in cassa integrazione. -4.600 euro a testa.

Tecnologie
Andamenti altalenanti della cassa integrazione, crescita continua di aziende che fanno ricorso alla straordinaria, aumento progressivo di lavoratori fermi in cig.
Le elaborazioni dell'Osservatorio cig del dipartimento Industria della Cgil, sui dati dalla cassa integrazione dell'Inps nel rapporto di luglio, confermano il "consolidamento strutturale della crisi industriale" mettendo l'accento sui circa 500mila lavoratori in cassa da inizio anno e che, in questi sette mesi, hanno subito un taglio del salario di 2,2 miliardi di euro, pari a 4.600 euro in meno per ogni singolo lavoratore.
L'indagine del sindacato registra una flessione nel ricorso alla cassa integrazione a luglio (ad eccezione dell'ordinaria che segna un aumento congiunturale) ma parallelamente rileva come continui a crescere, anche a luglio, il numero di aziende che fanno ricorso alla cassa integrazione straordinaria (cigs).
Nei primi sette mesi dell'anno i ricorsi ai decreti di cigs sono stati 4.363, per un +6,21% sullo stesso periodo dello scorso anno, coinvolgendo 6.526 unità aziendali.
Numeri quindi che, associati ai 187 tavoli di crisi aperti presso il ministero dello Sviluppo economico, per un numero di lavoratori coinvolti pari a 223.608 lavoratori, fanno dire al segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere: "Siamo messi molto male sia per la mole di lavoratori ancora in cassa, sia per la crescita senza sosta di aziende che fanno ricorso ai decreti di cigs, sia per il numero di tavoli aperti al Mise senza prospettive concrete". Scudiere lamenta in particolare una "mancanza di strategia da parte del governo come emerge prepotentemente da una manovra iniqua dagli effetti depressivi e senza una idea di crescita per il paese".
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