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A Cortina si parla di Italia, Europa e America

Nei giorni scorsi a Cortina d'Ampezzo, nel corso della manifestazione Cortina InConTra, si è tenuto un dibattito sull'attuale situazione economica mondiale.

Tecnologie
La situazione di crisi degli Stati Uniti, la leadership del presidente americano Barak Obama, il rischio di default che si paventa se non si raggiungerà un accordo entro il 2 agosto e le conseguenze che tutto ciò avrà sull'Europa e sull'Italia.
"C'era una volta l'America. E L'Europa, ci sarà?", è il titolo del dibattito che si è svolto alcuni giorni fa (il 29 luglio) sul palco dell'Audi Palace di Cortina d'Ampezzo nel corso della manifestazione "Cortina InConTra" e che ha coinvolto il sottosegretario Affari Esteri Stefania Craxi, Gianni De Michelis, già ministro degli Esteri, oggi presidente di Ipalmo, Giovanni Castellaneta, già ambasciatore italiano in Usa, presidente Sace e autore di "Obama e l'ombra cinese" (Guida), moderati dal vicedirettore di Panorama Pino Buongiorno. In collegamento da Washington l'economista Edward Luttwak.
L'incontro si è aperto sulla crisi americana definita dal sottosegretario Stefania Craxi, "di natura non più solo finanziaria, ma politica".
D'accordo anche l'ex ambasciatore italiano in Usa Giovanni Castellaneta. L'ex ministro degli Esteri De Michelis, parte da lontano e osserva come gli Stati Uniti non siano stati in grado di sfruttare la fine del mondo bipolare e di costruire una governance adeguata: "Hanno creduto di poter fare da soli, non si sono resi conto che il mondo di oggi è troppo pesante per essere retto sulle spalle anche dalla più grande potenza del mondo".
E aggiunge: "Sono sempre stato e sono ancora oggi a favore di Obama, ma è evidente che si trova in difficoltà". Castellaneta ha evidenziato la doppia natura del presidente americano, insieme "razionale e visionario" e la sua difficoltà ad affermarsi e a mantenere il consenso, anche se riconosce che alcuni risultati sono stati portati a termine, come, per esempio, la riforma sanitaria.
Dall'America all'Europa e dall'Europa all'Italia, su questo fil rouge si è svolto il dibattito che non ha risparmiato da parte dei presenti critiche al nostro paese e all'Unione Europea. De Michelis è netto:"Oggi pur di salvare l'Europa, accetto che in Europa sia la Germania a dettare le regole".
E' l'unica a poterlo fare in un contesto di iniziative deboli da parte di Spagna e Francia e una posizione carente da parte dell'Italia, il cui problema centrale è la mancanza di crescita. "Una crescita dello 0,5% è inaccettabile servirebbero due elementi, discontinuità e crescita, ma per ottenerli è necessario un governo di grande coalizione, di larga intesa.
Il governo tecnico invece è una follia, significherebbe il commissariamento dell'Italia".
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