Aruba spiega le cause del blackout di venerdì scorso e illustra quali migliorie sono in programma per evitare altri incidenti.
É stato un venerdì di passione quello appena trascorso per
Aruba che di nuovo ha avuto
problemi tecnici tali da rendere difficoltoso se non impossibile l'accesso ai siti che si appoggiavano ai suoi
server e le varie attività di
posta elettronica.
L'azienda, che già lo scorso 29 aprile era rimasta vittima di un incendio che aveva danneggiato diversi server ha spiegato l'accaduto come un'interruzione dell'alimentazione determinata da un guasto dell'impianto elettrico, conseguenza imprevedibile dell'incendio verificatosi il 29 Aprile scorso nel
power center della struttura interessata.
Nonostante l'
alimentazione e' stata ristabilita nei 30 minuti successivi all'evento, il ripristino di alcuni servizi ha richiesto un tempo maggiore che siè risolto solo nel corso del pomeriggio di venerdì.
Per evitare che si ripetano di nuovo problemi di questo tipo, l'azienda ha deciso di apportare importanti lavori di migliramento sui propri server, come il completamento dei lavori di raddoppio di tutti gli impianti della
Webfarm 1 avviati ad inizio Maggio.
Questo consentirà di aumentare la ridondanza di tutti gli impianti, che raggiungeranno gli standard della nuova
Webfarm 2, passando così da N+1 a 2xN.
L'attivazione del secondo power center, prevista per il mese di Settembre, consentirà inoltre il completamento delle attività di sostituzione preventiva ed aggiornamento di tutti i componenti del power center attuale.
Ulteriori attività in corso sono volte all'evoluzione dell'attuale schema di
Business Continuity tramite lo spostamento, precedentemente pianificato ed in fase di implementazione, dei sistemi di ridondanza, dalla Webfarm 1 alla nuova Webfarm 2 (attualmente suddivisi fra i due piani della Webfarm 1). In questo modo un guasto anche generalizzato di una delle due strutture non avrà impatti sui servizi erogati in questa modalità. Il nuovo schema di Business Continuity verrà applicato già a partire dalle prossime settimane ai sistemi che ospitano i servizi di posta elettronica ed hosting per poi essere esteso a tutti gli altri.
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